
Si complica lo scacchiere degli equilibri al Congresso
Anche il Senato degli Stati Uniti, dopo la Camera, ha approvato il piano provvisorio per evitare lo shutdown, ovvero il blocco parziale delle attività governative.
L’intesa, raggiunta anche questa all’ultimo minuto, prevede ulteriori finanziamento che permetteranno la prosecuzione dei lavori fino alla metà di gennaio, dopo un altro accordo che ha permesso al Parlamento a stelle e strisce di continuare i lavori fino al 17 novembre. Un piano, quest’ultimo, molto contrastato e che aveva portato alla sfiducia, per la prima volta nella storia, del portavoce repubblicano Kevin McCarthy che aveva promosso l’accordo tra le parti.
Quello di oggi rappresenta risultato che non mette al sicuro la prosecuzione dei lavori. Infatti il piano approvato oggi costringerà i parlamentari a dover affrontare nuovamente il problema il 17 gennaio quando saranno costretti a trovare una soluzione che riesca a coprire la maggior parte del 2024.
Un’impresa non semplice perché se al Senato i democratici il momento hanno ancora la maggioranza, appare in salita alla Camera, attualmente in mano ai Repubblicani. Purtroppo, però, la situazione è in bilico dal momento che Joe Manchin, il senatore democratico del West Virginia, ha dichiarato che non punterà alla rielezione nel 2024 lasciando quindi libero il seggio di vantaggio che i democratici possono vantare sui repubblicani per il Senato.
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