Il bicorno messo all’asta domenica è stato realizzato da Pierre-Quentin-Joseph Baillon, pellicciaio dell’imperatore dal 1806. Napoleone vi aggiunse la sua coccarda mentre si trovava nel Mediterraneo, di ritorno dall’isola d’Elba il 1° marzo 1815. Ignoto il fortunato acquirente
Asta record per un cappello di Napoleone I, venduto per quasi due milioni di euro. Si tratta del famoso bicorno nero con la sua coccarda blu-bianca-rossa che ha suscitato l’interesse di collezionisti provenienti da tutto il mondo a ben 202 anni dalla morte del famoso imperatore.
Il cappello è stato venduto ieri a Fontainebleau, fuori Parigi, per 1,932 milioni di euro (commissioni incluse) dalla casa d’aste Osènat. L’identità e la nazionalità dell’acquirente non sono state rese note.
Il bicorno è stato realizzato da Pierre-Quentin-Joseph Baillon, pellicciaio dell’imperatore dal 1806. Napoleone vi aggiunse la sua coccarda mentre si trovava nel Mediterraneo, di ritorno dall’isola d’Elba il 1° marzo 1815. Il cappello è rimasto in famiglia fino alla fine del XIX secolo ed è stato poi rivenduto a vari collezionisti.
Come annunciato prima, la casa d’aste ha battuto il proprio record dopo che nel 2014 aveva venduto un altro cappello di Napoleone per 1,884 milioni di euro.
Secondo gli esperti, nell’arco di quindici anni, Napoleone ha indossato circa 120 di questi cappelli ed è per questo che di tanto in tanto compaiono all’asta. Si ritiene che ne rimangano solo 20, molti dei quali in collezioni private.«Il cappello rappresenta da solo l’immagine dell’imperatore», aveva dichiarato qualche tempo fa il direttore dell’asta Jean-Pierre Osènat. Questo in particlare rappresentava un simbolo. «La gente riconosceva questo cappello ovunque. Quando lo vedevano sui campi di battaglia, sapevano che Napoleone era lì. E quando in privato, lo teneva sempre in testa o in mano, e talvolta lo gettava a terra. Quella era l’immagine, il simbolo dell’imperatore», aveva aggiunto.
Tra gli altri oggetti in vendita ieri anche un piatto d’argento saccheggiato dalla carrozza di Napoleone dopo la sconfitta nella battaglia di Waterloo del 1815 e un suo vanity case con rasoi, uno spazzolino da denti d’argento, forbici e altri oggetti personali.
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