
Il Pil in Italia è previsto in rallentamento rispetto al +3,7% del 2022
L’economia italiana cresce ma non più di tanto. Secondo l’Istat il Pil è atteso in crescita dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, in rallentamento rispetto al +3,7% del 2022. E’ quanto emerge dalla Nota sulle Prospettive per l’economia.
Quest’anno la crescita sarà trainata dalla domanda interna “che, al netto delle scorte, contribuirebbe positivamente per 0,8 punti percentuali, mentre la domanda estera netta fornirebbe un apporto lievemente negativo (-0,1 punti percentuali)“. La fase espansiva dell’economia proseguirà a un ritmo analogo nel 2024, sostenuta anche in questo caso “interamente dal contributo della domanda interna“, spiega l’Istat. La domanda interna sarà trainata dai consumi privati (+1,4% nel 2023 e +1% nel 2024) sostenuti dalla decelerazione dell’inflazione, da un graduale recupero delle retribuzioni e dalla crescita dell’occupazione. Gli investimenti sono attesi in netto rallentamento rispetto al biennio precedente (+0,6% in entrambi gli anni).
Nella Nadef di ottobre era prevista una crescita dello 0,8% quest’anno e dell’1,2% l’anno prossimo.
Secondo l’Istat, se per il 2023 si prevede una crescita della spesa delle famiglie residenti in termini reali dell’1,4%, contro il +5% del 2022, nel 2024 il rialzo scenderà all’1%.
«I consumi delle famiglie residenti rallentano sempre più. Una frenata e un raffreddamento della spesa che preoccupa, anche perché nel 2023 il pur flebile +1,4% è già dovuto a una riduzione della propensione al risparmio – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – La manovra del Governo, poi, come previsto avrà effetti molto marginali sulla crescita, appena 2 decimi di punto nel 2024 e 1 decimo di punto nel 2025. Insomma, nessuna svolta, nessun cambio di rotta. Si galleggia in attesa di tempi migliori».
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