
La banca centrale australiana ha considerato un rialzo a dicembre, ma ha sospeso a causa dei dati limitati
La Reserve Bank of Australia ha preso in considerazione l’ipotesi di aumentare i tassi di 25 punti base a dicembre, ma alla fine ha deciso di mantenerli al 4,35%. E’ quanto si legge nei verbali dell’ultima riunione, quella del 5 dicembre scorso.
Alla fine si è scelto di lasciare tutto così com’è a causa della debole crescita della domanda di consumi.
I membri del consiglio hanno convenuto che la necessità di un ulteriore inasprimento monetario, per garantire che l’inflazione ritorni al target entro un arco di tempo ragionevole, dipenderà dal modo in cui i dati in arrivo influenzano le prospettive economiche e la valutazione dei rischi. Quindi hanno preferito aspettare e stare a guardare. Inoltre, l’inflazione di fondo è risultata più elevata in Australia che in molti altri paesi.
La RBA ha sottolineato il proprio impegno a monitorare da vicino vari indicatori economici nelle sue future decisioni politiche. Ciò include gli sviluppi nell’economia globale, le tendenze della domanda interna e le prospettive per l’inflazione e il mercato del lavoro.
E’ stata la prima pausa nel ciclo di rialzo dei tassi dopo 13 strette monetarie lanciate a partire dal maggio del 2022 per contrastare il balzo dell’inflazione.
Quella di dicembre è stata l’ultima occasione per la RBA di aumentare i tassi prima della prossima riunione di febbraio e la decisione presa ha fornito sollievo natalizio ai titolari di mutui, molti dei quali hanno visto pagamenti mensili aumentati di oltre 1.000 dollari australiani (662 dollari) al mese a causa dell’elevato costo della vita.
Al momento, non si prevede che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2-3% fissato dalla banca prima della fine del 2025.
FOTO: SHUTTERSTOCK