Fuori dai confini nazionali i consumatori più appassionati sono gli americani
Italia batte Francia, nel 2023 , ma non è più una sorpresa: sono 936 milioni le bottiglie di spumante stappate nel mondo lo scorso anno, più del triplo di quelle di champagne che scendono ad appena 299 milioni, perdendo l’8,2 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati ismea/Uiv su dati divulgati dal comitato Champagne per il 2023. «Viene stappato all’estero – sottolinea la Coldiretti – oltre i due terzi del consumo di spumante italiano per un totale di 650 milioni di bottiglie, con i brindisi Made in Italy che dominano nettamente a livello internazionale davanti allo champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi nettamente superiori».
«Fuori dai confini nazionali – continua la Coldiretti – i consumatori più appassionati sono gli americani, dove però le bollicine italiane sono scese per la prima volta in valore del 9 per cento, mentre al secondo posto ci sono gli inglesi, in crescita del cinque per cento. Su valori più bassi si trova la Germania ma con un +8 per cento in valore. Lo spumante italiano – aggiunge Coldiretti – piace molto anche nel Paese di Putin, con un incremento dell’8 per cento in Russia nonostante le tensioni causate dalla guerra».
Le bollicine nostrane sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese ormai da anni anche in casa, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 26%, che si colloca cosi al quarto posto tra i principali clienti. Intesta alla classifica delle produzioni nazionali c’è il Prosecco, con un’incidenza del 70% degli spumanti imbottigliati, divenendo uno dei simboli del Made in Italy all’estero. Ma sulle tavole mondiali sono ormai presenti un po’ tutte le bollicine italiane, che come fa notare Coldiretti: «dal Franciacorta all’Asti, dal Trento Doc alle piccole produzioni che si sono diffuse velocemente lungo tutto lo Stivale, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Ne sono un esempio – conclude Coldiretti – Trebbiano, Verdicchio, Oltrepò all’Alta Langa, Moscato, Falanghina, Grechetto, Malvasia, Grillo, Nero d’Avola, Negroamaro, Durello, Vermentino, solo per citarne alcuni».
FOTO: IMAGOECONOMICA