
Il giudice ha ritenuto che l’operazione sarebbe negativa per i consumatori americani, perché l’operazione comporterebbe “prezzi mediamente più alti per i clienti”
Il progetto di fusione tra le compagnie aeree Spirit e JetBlue, che avrebbe dovuto creare la quinta compagnia americana più grande, è stato respinto da un tribunale federale di Boston. Il giudice ha ritenuto che l’operazione sarebbe negativa per i consumatori americani, perché l’operazione comporterebbe “prezzi mediamente più alti per i clienti” e “l’eliminazione di Spirit danneggerebbe i viaggiatori attenti ai costi che fanno affidamento sulle tariffe basse” della compagnia.
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La decisione fa seguito a una denuncia presentata a marzo dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. «La società creata dalla fusione di JetBlue e Spirit aggiungerebbe sicuramente concorrenza alle più grandi aziende del paese. Ma allo stesso tempo ne risentirebbero i consumatori che si affidano al modello low cost specifico di Spirit», ha spiegato il giudice nella sua sentenza.
In una dichiarazione congiunta, le due società hanno affermato di “non essere d’accordo” con la decisione del tribunale. «Continuiamo a credere che la nostra combinazione sia la soluzione migliore per migliorare la concorrenza necessaria e offrire prezzi bassi e un servizio di qualità ai clienti, aumentando al tempo stesso la nostra capacità di competere contro i vettori americani dominanti», scrivono nel comunicato stampa. Le due società hanno inoltre precisato che stanno studiando “la decisione e valuteremo quali sono le nostre opzioni nell’ambito del processo legale”.
(foto SHUTTERSTOCK)