
L’ad ha detto di non sentirsi a suo agio nel far crescere l’azienda fino a farla diventare leader nel settore dell’intelligenza artificiale e della robotica senza avere il controllo di almeno il 25% delle azioni. Ora ne possiede il 13%
Dopo il lunedì di stop per il Martin Luther King Day, apertura in calo a Wall Street. Dopo i primi minuti di scambi, il Dow Jones perde 122,01 punti (-0,32%), lo S&P 500 cede 16,75 punti (-0,35%), il Nasdaq è in calo di 56,58 punti (-0,38%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna lo 0,43% a 72,99 dollari al barile.
Gli indici sono reduci da dieci settimane positive nelle ultime undici: da oggi, l’attenzione è di nuovo rivolta alla stagione delle trimestrali, iniziata venerdì in chiaroscuro e con le banche ancora protagoniste. In attesa di nuovi dati economici che diano indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve sui tassi d’interesse, a pesare è l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro, con quello del decennale tornato al 4%. Al momento, i trader puntano ancora con decisione (69%) su un primo taglio dei tassi d’interesse già a marzo, secondo il Cme FedWatch Tool.
Sull’azionario, Goldman Sachs guadagna lo 0,3% in avvio, mentre Morgan Stanley cede il 3% dopo le trimestrali. Goldman Sachs ha chiuso il quarto trimestre con un utile per 2,01 miliardi di dollari, 5,48 dollari per azione, in rialzo del 51% rispetto allo stesso periodo del 2022. I ricavi sono saliti del 7% a 11,318 miliardi di dollari. Gli analisti attendevano profitti per 3,51 dollari per azione, con un giro d’affari di 10,8 miliardi.
Morgan Stanley ha chiuso il quarto trimestre dell’esercizio 2023 con un utile netto di 1,5 miliardi di dollari, pari a 0,85 dollari per azione, in calo rispetto ai 2,2 miliardi di un anno prima (1,26 dollari per azione). Il risultato è inferiore alle previsioni degli analisti: il consensus indicava 1,06 dollari per azione. A livello di ricavi il quarto trimestre ha raggiunto 12,9 miliardi di dollari, in miglioramento dai 12,7 miliardi di un anno fa e sopra il consensus di 12,47 miliardi.
Il titolo di Tesla apre in calo del 2,7%. Ieri, l’amministratore delegato Elon Musk ha detto di non sentirsi a suo agio nel far crescere Tesla fino a farla diventare leader nel settore dell’intelligenza artificiale e della robotica senza avere il controllo di almeno il 25% delle azioni; in questo momento, controlla circa il 13% della quota azionaria della società. In un post sulla piattaforma di social media X, di cui è proprietario, Musk ha dichiarato che, a meno che non ottenga azioni della casa automobilistica più capitalizzata al mondo “sufficienti per contare e non essere disarcionato“, preferirebbe seguitare a produrre prodotti innovativi al di fuori del costruttore di veicoli elettrici.
Musk ha poi dichiarato che gradirebbe una struttura azionaria dual-class per ottenere maggior peso, ma che non sarebbe possibile modificarla dopo l’offerta pubblica iniziale. Dall’inizio dell’anno, il titolo di Tesla perde il 12%.
(foto SHUTTERSTOCK)