Oltre il 70% delle 42 mila imprese registrate in più negli ultimi dodici mesi opera in soli tre macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali
Aumentano le imprese in Italia. Nel 2023 si registrano +42 mila aziende, in leggero rialzo dello 0,7% su base annua. E’ quanto emerge dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio.
Oltre il 70% delle nuove iscrizioni opera in soli tre macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali. Più imprese edili, consulenti aziendali e bed&breakfast quindi. Meno imprese nel commercio, nell’agricoltura e nella manifattura. A fare da traino è stato soprattutto il comparto delle costruzioni che, nonostante l’incertezza sulle prospettive dei bonus legati al mondo dell’edilizia che ha caratterizzato il 2023, ha contato 13.541 imprese in più rispetto al 2022 (+1,62%).?Bene anche per il comparto della vacanza, in cui si contano 3.380 attività di alloggio aggiuntive (+5,13%) e 3.015 bar e ristoranti in più rispetto al 2022 (+0,77%). A livello territoriale domina il Sud. Con le sue 14.948 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato più di un terzo dell’intero saldo annuale, staccando il Nord-Ovest (+11.210) e il Centro (+10.626).
«Poter contare su 42 mila imprese in più alla fine di quest’anno, vissuto all’insegna dell’incertezza, mi sembra un buon risultato – commenta il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. – I settori un cui si concentra la crescita maggiore erano in gran parte prevedibili. Soprattutto l’incremento del turismo, in virtù della ripresa post pandemica, e delle attività di consulenza aziendale, e, più in generale, delle Attività professionali, scientifiche e tecniche, caratterizzate dalla presenza di capitale umano qualificato, capaci di contribuire in misura importante allo sviluppo».
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