
Il provvedimento passa, ora al Senato. Deve essere convertito in legge entro il prossimo 7 febbraio, pena decadenza
Sono serviti 143 sì, 84 no e 13 astenuti perché l’Aula della Camera potesse dare il via libera al al decreto recante disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal primo maggio 2023. Da segnalare l’astensione dei gruppi di Azione ed Italia viva.
Il provvedimento passa, ora, all’esame del Senato, e deve essere convertito in legge, pena la decadenza, entro il prossimo 7 febbraio. Tra i punti principali, che riprendono la prima approvazione di novembre 2023 ci sono: il sì al ruolo di commissario straordinario nella gestione dei rifiuti al presidente della Regione siciliana ed estensione a tutto il territorio nazionale della possibilità di individuare porti in cui realizzare piattaforme galleggianti per lo sviluppo dell’eolico
Tra le novità principali del decreto energia c’è l’attribuzione al presidente della Regione siciliana del ruolo di commissario straordinario nella gestione dei rifiuti, con la possibilità anche di autorizzare nuovi impianti di termovalorizzazione. Il commissario sarà chiamato a redigere un Piano regionale e, valutato il reale fabbisogno, a realizzare nuovi impianti di termovalorizzazione sono previsti 800 milioni per i relativi investimenti, derivanti dal Fondo sviluppo e coesione e dal Fesr. L’incarico avrà durata biennale, prorogabile non oltre il 2027.
Via libera anche alla stipula di contratti per differenza a due vie di durata pluriennale tra il Gse e gli operatori selezionati con aste per incentivare le rinnovabili, unita alla possibilità di partecipare alle aste per gli incentivi anche per tutti gli impianti fotovoltaici in area agricola. Esteso anche il termine ultimo di applicazione del meccanismo transitorio per i prezzi minimi garantiti agli impianti bioliquidi sostenibili con il possibile aggravio di 300 milioni n bolletta. Il decreto prevede anche di estendere a tutto il territorio nazionale, incluse le aree limitrofe a quelle in phase out dal carbone, la possibilità di individuare porti in cui realizzare piattaforme galleggianti per lo sviluppo dell’eolico rispetto ai due già individuati dal decreto nel Sud d’Italia.
Verranno anche potenziati i poteri del commissario unico per le acque reflue urbane: potrà operare in deroga a ogni norma di legge diversa da quella penale ed i lavoratori dei call center impegnati nella gestione delle attività della maggior tutela per l’elettricità, che rischiavano di rimanere a casa con il progressivo passaggio prima al servizio di tutele graduali e poi al mercato libero, verranno stabilizzati attraverso la copertura dei costi direttamente imputabili al servizio e non recuperabili, chiesta e ottenuta dagli esercenti la maggior tutela e che potrebbe alla fine essere scaricata sugli oneri in bolletta pagati da tutti gli utenti.
Entro tre mesi dal trasferimento dei punti di consegna dei clienti finali verso il servizio di tutele graduali, gli esercenti la maggior tutela presenteranno all’Arera la relazione che indica costi sostenuti e non recuperabili a decorrere dall’1 aprile 2023: l’Autorità dovrà fissare, entro 90 giorni dalla legge di conversione, termini e modalità per l’invio della relazione. E tra questi costi sono inclusi, come spiegato precedentemente, anche quelli legati ai lavoratori dei call center.
Alla Sogin verrà consentito di riconsiderare eventuali autocandidature per il deposito nazionale delle scorie nucleari di Comuni non presenti nella Cnai, la Carta nazionale che identifica le aree idonee, tenuto conto dei vincoli territoriali nel frattempo decaduti o sostanzialmente modificati, o per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto del Parco tecnologico, strettamente collegato al deposito. Il termine per le autocandidature è ampliato e passa da 30 a 90 giorni dalla pubblicazione sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dell’elenco delle aree presenti nella proposta di Cnai.
FOTO: ANSA