La misura vuole incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto, riducendo i contenitori in plastica. Prevede un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio
Entra finalmente nella fase operativa il Bonus acqua potabile, ossia il credito d’imposta pensato per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, accrescendo le vendite di sistemi di filtraggio. Come spiega il sito dell’Agenzia delle entrate, il credito d’imposta è pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e anche con addizione di anidride carbonica alimentare per il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
In sostanza, grazie all’installazione di sistemi di filtraggio, i cittadini sono spinti a bere l’acqua dal rubinetto e a portarsela in giro nelle borracce, una ormai già vecchia campagna mediatica sull’utilizzo delle borracce, sempre più belle, accattivanti e smart, riducendo così l’acquisto di acqua dai rivenditori e, di conseguenza, l’uso di contenitori di plastica. L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile ad uso di persone fisiche e a 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Il contributo potrà essere richiesto direttamente all’Agenzia delle entrate dall’1 al 28 febbraio 2024 attraverso il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia.
Per fare domanda, una volta entrati nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate, il servizio per richiedere il Bonus acqua potabile si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile. Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi, fino al completo utilizzo del bonus.
Per le spese relative all’anno 2023 il Bonus acqua potabile può contare su un plafond di 1,5 milioni di euro, a differenza dei 5 milioni stanziati negli anni scorsi. Ricordiamo che il Bonus acqua potabile è stato introdotto per il biennio 2021-2022 e poi prorogato al 2023 dalla Legge di Bilancio 2021 (articolo 1, commi 1087 e 1089, Legge 178/2020). Con il Provvedimento del 16 giugno 2021, l’Agenzia delle entrate ha definito le regole sull’accesso al bonus e il relativo modello di comunicazione.
FOTO: ANSA