
La banca centrale australiana taglia le prospettive di inflazione e crescita e avverte che la domanda è ancora troppo elevata
In Australia rimane tutto invariato. La Banca centrale ha mantenuto i tassi di interesse fermi, esattamente come si aspettavano gli analisti, ma ha avvertito che non si può escludere un ulteriore aumento dato che l’inflazione è ancora troppo alta e necessita di ulteriori prove di un allentamento delle pressioni sui prezzi. «Sebbene i dati recenti indichino che l’inflazione si sta attenuando, essa rimane elevata. Il Consiglio deve essere fiducioso che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo obiettivo. Continuiamo a concentrarci su consumi più deboli, costi elevati del servizio del debito e segnali di allentamento nel mercato del lavoro come indicatori verso un atteggiamento più accomodante in futuro», ha affermato il Consiglio della RBA in una nota.
Concludendo la riunione politica di febbraio, la Reserve Bank of Australia ha mantenuto i tassi al 4,35%, il massimo degli ultimi 12 anni, dopo averli alzati di un quarto di punto l’ultima volta a novembre. Ha aumentato i tassi di interesse di 425 punti base da maggio 2022 per domare un’inflazione ostinatamente elevata. Sebbene nel quarto trimestre l’inflazione sia scesa al minimo di due anni, pari al 4,1% e si sia allontanata dal picco del 7,8% della fine del 2022, è ancora ben al di sopra della fascia obiettivo del 2-3% della banca centrale.
La banca ha tagliato oggi le sue previsioni su inflazione e crescita economica, ma ha segnalato che la domanda è ancora superiore all’offerta, suggerendo che non avrà fretta di tagliare i tassi di interesse.Nella sua dichiarazione trimestrale sulla politica monetaria ha affermato che l’inflazione dovrebbe ora tornare nell’intervallo target del 2-3% alla fine del 2025 e raggiungere il punto medio del 2,5% nel 2026.
Riflettendo la debolezza della spesa al consumo, si prevede che l’economia si espanderà ad un ritmo annuo dell’1,3% nel trimestre di giugno di quest’anno, in calo rispetto all’1,8% precedente. La crescita per la fine del 2024 è stata ridotta all’1,8%, mentre le previsioni per la fine del 2025 e giugno 2026 erano le stesse al 2,4%.Ciò a sua volta significa che il tasso di disoccupazione – che era al 3,9% – dovrebbe ora raggiungere il 4,4% nel giugno 2025 e rimanere lì per il resto del periodo di previsione. Le previsioni, secondo la banca centrale, erano coerenti con un ritorno alla piena occupazione senza aumentare le pressioni inflazionistiche.
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