
Secondo uno studio, molte popolazioni indigene in tutto il mondo riportano livelli di soddisfazione paragonabili a quelli dei paesi con redditi più elevati
Soldi, soldi, soldi, Lodati siano soldi. I beneamati soldi perché, Chi ha tanti soldi vive come un pascià E a piedi caldi se ne sta (viva i soldi!)
Così cantava Betty Curtis nel 1962, che le cose siano cambiate da allora? La scienza risponde, o meglio ci prova. Quindi i soldi fanno davvero la felicità?
Uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Ambientali dell’Universitat Auto’noma de Barcelona e della McGill University in Canada, rivela che molte popolazioni indigene e comunità locali in tutto il mondo riportano livelli di soddisfazione paragonabili a quelli rilevati nei paesi con redditi più elevati. La via della felicità, pertanto, potrebbe non passare necessariamente dal denaro.
Il team, guidato da Eric Galbraith e Victoria Reyes-Garcia, ha esaminato i livelli di soddisfazione della vita somministrando un sondaggio a 2.966 persone provenienti da comunità indigene e locali in 19 siti distribuiti a livello globale. La crescita economica, spiegano gli esperti, viene spesso annoverata come un elemento fondamentale per incrementare il benessere della popolazione, ma il nuovo lavoro mette in discussione questo collegamento considerato, almeno finora, universale. La maggior parte dei sondaggi globali, aggiungono gli scienziati, raccoglie risposte dai cittadini di realtà industrializzate, tendendo a trascurare le società marginali, dove lo scambio e il possesso di denaro gioca un ruolo minimo nella vita quotidiana e i mezzi di sussistenza dipendono principalmente dalla natura. Nell’ambito del campione, solo il 64 per cento delle famiglie intervistate disponeva di pecunia. Nonostante questo, i livelli di soddisfazione della vita erano molto simili a quelli riscontrati nei paesi ad alto reddito.
«Il punteggio medio in queste realtà era di 6,8 su 10 – riporta Reyes-Garcia – ma ci sono stati anche picchi superiori a 8 punti, tipici a quelli dei paesi scandinavi. I risultati sono coerenti con l’idea che l’uomo possa condurre una vita appagante anche senza una ingente ricchezza materiale. La forte correlazione tra reddito e soddisfazione di vita non è pertanto universale».
Questi dati, commentano gli autori, rappresentano una buona notizia per la sostenibilità e la felicità umana, perché forniscono una forte evidenza che la crescita economica non è necessaria per raggiungere il benessere. Sebbene non sia chiaro il motivo alla base della soddisfazione riportata nelle piccole comunità, sondaggi precedenti avevano enfatizzato l’importanza di fattori come il sostegno familiare e sociale, le relazioni, la spiritualità e il legame con la natura. «La via per la felicità potrebbe essere diversa tra le varie comunità – conclude Galbraith – capire cosa contribuisce alla soddisfazione di queste piccole società potrebbe aiutarci ad affrontare le problematiche delle realtà industrializzate».
Anche perché l’affermazione che non servano tanti soldi per essere felici veniva confutata giusto un anno fa da uno studio pubblicato sulla stessa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences dove si dimostrava che più si guadagna e più si è felici. In questo caso i ricercatori che hanno condotto lo studio, il britannico Daniel Kahneman e lo statunitense Matthew Killingsworth partivano da tesi diverse, ma sono arrivati allo stesso risultato.
Nello studio sono stati intervistati 33.000 lavoratori americani. Mentre i partecipanti svolgevano le loro attività quotidiane, è stata posta loro una domanda in momenti casuali della giornata tramite l’app per smartphone “Traccia la tua felicità: Come ti senti in questo momento?”. I partecipanti avevano una scala di gradimento che andava da “molto bene” a “molto male”. In totale, i ricercatori hanno raccolto oltre 1,7 milioni di singoli dati e sono giunti alla conclusione che le persone che guadagnano di più sono in media più felici di quelle che hanno uno stipendio inferiore. Secondo i ricercatori, il denaro dà ai partecipanti un senso di controllo sulla propria vita. Questo a sua volta li rende felici.
«L’eccezione sono le persone che stanno bene finanziariamente ma sono infelici. Ad esempio, se sei ricco e infelice, più soldi non ti aiuteranno. Per tutti gli altri, più soldi erano associati a più felicità a vari livelli», spiega Killingsworth. Una volta pubblicati i risultati, però, i due ricercatori hanno voluto sottolineare che non sono solo i soldi a portare le persone a raggiungere la felicità, ci sono molti altri fattori da prendere in considerazione. Il denaro “non è il segreto per la felicità, ma può probabilmente aiutare un po’“. Dunque i soldi possono aiutare ad essere felici, ma non sono certo l’unico aspetto da considerare per raggiungere il benessere personale.
E se fossimo un po’ tutti d’accordo con Totò? “I soldi non fanno la felicità… figuriamoci la miseria!”
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