
Dopo il suo licenziamento, durato soli quattro giorni, la Sec sta indagando se il ceo Sam Altman ha ingannato o meno gli investitori sulla gestione dello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale
La Sec sta esaminando le comunicazioni interne del ceo di OpenAI, Sam Altman, per valutare se abbia ingannato gli investitori. L’indagine nasce dalla decisione di novembre di licenziarlo, anche se dopo quattro giorni era tornato alla guida della società, famosa per aver introdotto l’intelligenza aartificiale con CHATGPT.
L’autorità di vigilanza, la cui indagine secondo quanto riporta il Wall Street Journal non era stata resa nota in precedenza, ha cercato di ottenere documenti interni da dirigenti e membri attuali e passati del cda di OpenAi e ha inviato un mandato di comparizione alla società a dicembre. Un mese prima, il cda aveva deciso a sorpresa di licenziare Altman come amministratore delegato e di estrometterlo dal consiglio. In quell’occasione, i dirigenti avevano dichiarato che Altman non era stato “costantemente sincero nelle sue comunicazioni”, ma non avevano approfondito la questione.
L’episodio aveva innescato una turbolenta rivolta degli investitori. Quasi tutti gli oltre 700 dipendenti di OpenAI avevano minacciato di andarsene a meno che il consiglio non si fosse dimesso e avesse reintegrato Altman, in carica come ceo dal 2019. Poi il suo ritorno aveva placato gli animi.
Ora l’indagine della Sec arriva mentre Altman sarebbe in trattative per raccogliere miliardi di dollari per creare un’azienda di microprocessori per espandere la sua capacità di alimentare l’intelligenza artificiale.
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