Arrivano buone notizie sul fronte economico in Italia sul fronte dell’inflazione. A gennaio il dato, misurato dall’indice dei prezzi alla produzione, ha registrato un calo dell’1,7% su base mensile e del 10,7% su base annua dopo il -16% di dicembre. Lo rende noto l’Istat, secondo cui in entrambi i casi a fare da traino sono stati i ribassi nel comparto energetico. Al netto del comparto energetico, i prezzi diminuiscono dello 0,1% in termini congiunturali e del 2,1% in termini tendenziali.
Sul mercato interno i prezzi alla produzione diminuiscono del 2,5% rispetto a dicembre e flettono del 14,0% su base annua (da -20,5% del mese precedente). Sul mercato estero i prezzi si riducono dello 0,2% su base mensile e dell’1,5% su base annua.
Ricordiamo che l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione. È quindi, come l’indice dei prezzi al consumo, uno dei principali indicatori di inflazione. L’Istat lo calcola rilevando i prezzi, al netto dell’IVA (l’imposta sul valore aggiunto), di 1.793 prodotti, su un campione di 6.583 imprese. Se ne ricava un indice in grado di rivelare le tendenze che si riscontrano all’interno dei mercati all’ingrosso delle industrie manifatturiere e dei produttori di materie prime.