Aumento delle tasse alle grandi corporation e ai super ricchi, aumento della tassazione sui guadagni a Wall Street, e impiego delle nuove risorse per abbassare i costi delle cure e quelli dell’edilizia popolare. Nell’anno delle elezioni americane il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato al Congresso una proposta da 7.300 miliardi di dollari per la legge di bilancio dell’anno fiscale 2025. Il testo, pubblicato in una nota dalla Casa Bianca, prevede un aumento delle tasse per le grandi multinazionali e le fasce di reddito più alte, oltre ad un incremento della spesa sociale e a nuovi provvedimenti per abbassare i costi in capo alle famiglie.
E’ la sua proposta di bilancio per il 2025, un documento finanziario di indirizzo che indica le direttrici su cui vuole muoversi l’amministrazione in futuro. Meno concentrazione di ricchezze in poche mani e più investimento nel sociale, ma senza sforare i conti. Dall’extragettito dovrebbero uscire tremila miliardi di dollari che verrebbero impiegati per abbassare il debito pubblico nel prossimo decennio.
«Il mio bilancio prevede anche investimenti chiave nell’assistenza all’infanzia e nell’istruzione – ha dichiarato Biden, aggiungendo che – per troppe famiglie che lavorano duro, trovare una buona casa costa troppo».
Si tratta di un manifesto della sua visione politica, che userà in campagna elettorale per le prossime presidenziali, ma che verrà difficilmente approvato dal Congresso, dato che i repubblicani hanno la maggioranza alla Camera. Anche perché la scorsa settimana, i repubblicani hanno presentato una proposta di legge di bilancio in cui mettono in risalto priorità quasi del tutto diverse da quelle introdotte dalla Casa Bianca.
La maggior parte dei soldi, parliamo di 7.300 miliardi di dollari, andrebbe a coprire i tradizionali programmi federali di assistenza medica e previdenziale, Medicare, Medicaid, Social security e veterani, cioè l’assistenza medica per le fasce medie e deboli, gli anziani, le pensioni e l’assistenza per gli ex militari. Biden punta ad alzare la minimum tax per le corporation miliardarie dal 15 al 21 per cento, e raddoppiare quelle sui ricavi dall’estero delle multinazionali americane, portandolo dal 10,5 al 21 per cento. Quest’ultima misura punta a penalizzare chi apre stabilimenti all’estero a scapito del mercato del lavoro interno. Resteranno le detrazioni fiscali per chi guadagna meno di 400 mila dollari l’anno.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha reso note le spiegazioni generali delle proposte di entrate per l’anno fiscale 2025 dell’amministrazione, o Greenbook, che delinea proposte fiscali critiche che sosterranno gli investimenti del presidente Biden nel popolo americano garantendo che i ricchi e le grandi aziende paghino la loro giusta quota, abbassando i costi per le famiglie che lavorano duramente e riducendo ulteriormente il deficit.
«La proposta di bilancio del presidente Biden si basa sullastorica ripresa economica americanaeffettuando investimenti fiscalmente responsabili per far crescere l’economia nel medio e lungo termine e riducendo i costi per le famiglie che lavorano in settori chiave, tra cui l’assistenza sanitaria e l’edilizia abitativa – ha affermato il segretario al Tesoro americano Janet L. Yellen – Gli investimenti nel bilancio del Presidente sono interamente pagati, e il bilancio ridurrebbe i deficit di circa 3mila miliardi di dollari attraverso una combinazione di risparmi intelligenti e proposte fiscali che garantiscano che gli individui facoltosi e le grandi aziende paghino la loro giusta quota».
Il budget è simile a quello proposto un anno fa da Biden, quando aveva dovuto scontrarsi anche con resistenze interne ai democratici. Ma stavolta ci sono le elezioni e servirà inviare un messaggio forte per motivare milioni di americani a votare. Il presidente degli Stati Uniti punta, inoltre a calmierare il prezzo dei farmaci, tra cui l’insulina, uno dei prodotti molto costosi che gravano ogni mese sui risparmi di milioni di americani.
Il piano del governo si scontrerà con l’opposizione repubblicana, sempre poco entusiasta ad aumentare la spesa sociale a fronte di tagli per le classi alte. Ma è proprio su questa contrapposizione che il l’inquilino della Casa Bianca punta per alimentare la sua campagna elettorale. Come gli ha consigliato il vecchio amico, il senatore indipendente Bernie Sanders, in un incontro avvenuto a novembre, Biden dovrà convogliare la rabbia degli americani contro i Repubblicani e mostrare al Paese chi non vuole tagliare i costi della vita alla classe media e a quella più bassa.
Promuovere un Paese che sta andando bene, gli ha spiegato Sanders, non convincerà gli americani a votare. è la rabbia sociale e l’insoddisfazione, sostiene il senatore, la moneta da utilizzare, e da non lasciare solo nelle mani del suo avversario: Trump.