Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un question time ha dichiarato, a proposito della web tax che si sta «lavorando intensamente per definire le questioni aperte e raggiungere un accordo complessivo sul primo pilastro che possa portare a firma della convenzione multilaterale entro il prossimo giugno» anche se «tale concertazione appare sempre più problematica». «Ove non si dovesse addivenire ad un accordo multiralterale, il governo potrà valutare come modificare l’imposta domestica sui servizi digitali, anche tenendo conto del quadro dei rapporti internazionali».
«Solo la finalizzazione di una soluzione internazionale consentirà un’uniforme tassazione delle grandi multinazionali, incluse quelle digitali, evitando la frammentazione delle normative nazionali e i rischi di tensioni commerciali che possono derivare dall’attuazione di soluzioni unilaterali».
Per quanto riguarda le ultime campagne pubblicitarie del Btp «L’acquisto di tali Titoli di Stato è appetibile, accessibile e sicuro. Anche gli altri prodotti del risparmio privato in competizione in competizione ricorrono a iniziative pubblicitarie analoghe».
Una serie di considerazioni sono arrivate anche su Tim «Noi abbiamo fatto quello che deve fare lo Stato. L’unica cosa possibile l’abbiamo fatta, poi valuterà il mercato se avventurarsi».
Ed a proposito di Tim è intervenuto anche Alessandro Barnaba, promotore del fondo Merlyn «Abbiamo una lista di candidati con cui entrare a far parte del consiglio». «Vendere Netco con successo a KKR il prima possibile, si spera entro l’estate 2024, come attualmente pianificato sarà la nostra priorità immediata». Inoltre «per eliminare qualsiasi rischio finanziario e avere le risorse da investire nel business dedicato a Imprese e Pubblica Amministrazione, dove Tim ha un vantaggio competitivo e può diventare leader europeo, TValue disinvesterà da business privi di vantaggi competitivi (come retail) e attività non core (Brasile)».