Secondo quanto reso noto da Arera, la bolletta elettrica per le famiglie in tutela nel secondo trimestre 2024 ha registrato un calo del 19,8% nell’ultimo aggiornamento trimestrale per i clienti non vulnerabili.
Stando a quanto rilevato dall’Autorità per l’energia, il dato sembra essere giustificato dal trend ribassista individuato sui prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica che, dopo l’impennata vista con lo scoppio del conflitto, si sta caratterizzando per un continuo ribasso. Ad aiutare anche gli stoccaggi europei particolarmente alti grazie ad un inverno particolarmente mite. Da qui le possibili stime di prezzo dell’energia elettrica pari a circa 83 euro/Mwh. Il tutto dovrebbe tradursi tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 in un calo, per la famiglia tipo, di circa 662 euro.
Immediata la nota dell’Unione Nazionale Consumatori che fa sapere, attraverso le parole di Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori «Ottima notizia. Un calo previsto e l’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il mercato tutelato ha un ruolo chiave per riflettere il vero prezzo di mercato e, quindi, in questo caso, intercettare prima le riduzioni dei prezzi e costringere il mercato libero ad adeguarsi, anche se con notevole ritardo. Le offerte del mercato libero che oggi sono più convenienti del Servizio di maggior tutela, infatti, quando ci sono, si contano letteralmente sulle dita di una mano Secondo le stime dei prezzi al kilowattora resi noti ieri dal presidente di Arera, Besseghini, nel 2024 chi è nel libero pagherà mediamente 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel tutelato. Una voragine».
Il comunicato di UNC continua ricordando che «Secondo la ricerca effettuata oggi sul Portale Offerte di Arera, per una famiglia tipo che consuma 2.700 KW/h all’anno e ha una potenza impegnata pari a 3 KW, ipotizzando prezzi variabili, per fasce, a Roma, su ben 636 offerte, nessuna è più conveniente del Servizio di maggior tutela e la più economica costa ben 55,29 euro in più! Stesso risultato per la monoraria: tutte le 287 offerte del libero sono peggiori. Anche a Milano, su 640 offerte (per fasce e prezzo variabile) nessuna costa meno della tutela, con il divario più basso sempre pari a 55,29 euro (per la monoraria zero su 295 offerte). Pure ipotizzando il prezzo fisso, sia su Roma che su Milano il libero non batte mai il tutelato, né con il prezzo per fasce né monorario. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -19,8% significa spendere 135 euro in meno su base annua, la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2025, nell’ipotesi di prezzi costanti) scende da 681 a 546 euro, che sommati ai 1104 euro del gas dell’utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, determinano una spesa complessiva pari a 1650 euro. L’ottima notizia è che se il prezzo della luce scende oggi del 19,8% e del 51% rispetto al picco dell’aprile 2022, anche nel confronto con i tempi pre-crisi, ovvero aprile 2021, il prezzo è ora finalmente più basso, -2,8%, anche se resta maggiore del 25,9% nel confronto con il prezzo bassissimo e incomparabile dell’aprile 2020. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 485 euro, ora si pagheranno 61 euro in più, +12,7 per cento»