Continua ad essere implacabile l’inflazione in Turchia. Secondo il rapporto dell’Istituto statistico turco pubblicato oggi, il dato annuo, misurato dall’indice dei prezzi al consumo, è salito al 68,5% nel mese di marzo, in aumento rispetto al 67,1% di febbraio. L’istruzione ha registrato ancora una volta la voce più elevata tra i costi, seguita da hotel, ristoranti e caffè al 95% e dalla sanità all′80%.
L’aumento mensile dei prezzi al consumo è stato del 3,16%, guidato da istruzione, comunicazioni e hotel, ristoranti e caffè, che hanno registrato aumenti su base mensile rispettivamente del 13%, 5,6% e 3,9%.
Intanto è diventata più restrittiva la politica monetaria in Turchia. La Banca centrale ha alzato il suo tasso d’interesse di riferimento, il tasso repo a una settimana, dal 45% al 50%, citando la continua necessità di contrastare la crescita dell’inflazione nel Paese.
Tutto questo dopo che a febbraio la Banca ha lasciato i tassi fermi, la prima volta dopo 8 mesi di rialzi.