Il governatore della Federal Reserve statunitense Michelle Bowman sembra quasi confermare le parole del suo collega Neel Kashkari e dichiara che qualora l’inflazione dovesse continuare a restare elevata è possibile che i tassi di interesse debbano essere spostati ulteriormente verso l’alto e non tagliati come altri starebbero facendo pensare.
Questo perché, notando alcuni potenziali rischi al rialzo per l’inflazione, Bowman crede che le politiche della Fed non debbano allentare la presa troppo rapidamente.
«Sebbene non sia la mia prospettiva di base, continuo a vedere il rischio che in una riunione futura potremmo aver bisogno di aumentare ulteriormente il tasso di riferimento nel caso in cui l’inflazione progredisse verso uno stallo o addirittura un’inversione. Ridurre il nostro tasso ufficiale troppo presto o troppo rapidamente potrebbe comportare un rimbalzo dell’inflazione, richiedendo ulteriori aumenti futuri del tasso ufficiale per riportare l’inflazione al 2% nel lungo periodo».
Bowman è un membro con diritto di voto permanente ed il suo approccio è sempre stato caratterizzato da un atteggiamento aggressivo verso il contenimento dell’inflazione.
Sebbene abbia ribadito che “alla fine diventerà opportuno abbassare” i tassi, ha anche osservato che “non siamo ancora al punto” di tagliare poiché “continuo a vedere una serie di rischi al rialzo per l’inflazione”.