Nuovi massimi per l’oro che è salito sopra i 2.400 dollari l’oncia per la prima volta nella storia, toccando un massimo a 2.410 dollari.
La forte domanda, in atto da febbraio scorso, è alimentata sia dal suo appeal come bene rifugio in un contesto di incertezze geopolitiche sia dagli investitori che cercano di diversificare gli investimenti in un ambiente di performance poco brillanti da parte di altri asset class.
I dati sull’inflazione statunitense poi, più forti del previsto, hanno portato a un rally dell’oro, considerato una copertura contro il caro-prezzi e l’incertezza. E sicuramente a contribuire è la Fed che ha annunciato l’intenzione di procedere a tre riduzioni dei tassi d’interesse nel corso dell’anno, con il primo taglio previsto per giugno, dopo aver lasciato tassi fermi nell’ultima riunione di marzo.