Risulta ancora in calo la manifattura in Eurozona. Il dato, redatto da S&P Global, ad aprile si è attestato a 45,7 punti, in discesa da 46,1 di marzo. Si tratta del ventiduesimo mese consecutivo di contrazione visto che il valore risulta ancora inferiore alla soglia critica dei 50 punti che fa da spartacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra).
A livello nazionale ad aprile rimangono delle differenze considerevoli. La parte meridionale dell’Europa ha continuato a riportare i risultati migliori, con la Grecia e la Spagna che hanno registrato una crescita. A queste nazioni si sono uniti i Paesi Bassi, dove è stato osservato il primo miglioramento delle condizioni del manifatturiero da agosto 2022. La crescita in queste nazioni è stata tuttavia controbilanciata pienamente dal deterioramento delle altre economie. La Germania e l’Austria hanno ancora una volta riportato i risultati peggiori anche se con declini più deboli.
In Germania nel mese appena trascorso, con un valore di 42,5, l’ultima lettura dell’indice mostra un aumento rispetto al 41,9 di marzo, ma è ancora al di sotto della media registrata (44) da quando, a metà del 2022, è iniziata l’attuale fase di recessione. In Francia l’indice destagionalizzato Pmi manifatturiero è sceso a 45,3 in aprile da 46,2 di marzo. Si tratta del il quindicesimo peggioramento mensile delle condizioni operative del settore manifatturiero francese e il più rapido da gennaio. Gli analisti si aspettano una ripresa dell’indice nel terzo trimestre di quest’anno. Il Pmi del settore manifatturiero italiano ad aprile ha toccato 47,3, in calo da 50,4 di marzo. Dopo il breve periodo di leggera crescita, l’indice principale è ritornato a contrarsi.