L’Ocse ha nuovamente confermato le previsioni di crescita economica dell’Italia, ovvero più 0,7% del Pil quest’anno e più 1,2% il prossimo, esattamente come indicato lo scorso 5 febbraio. Ma l’attività resta debole. Sull’inflazione in Italia la previsione è di un drastico ridimensionamento all’1,1%, dopo l’8,7% del 2022 e il 5,9% del 2023. Secondo l’ultimo Economic Outlook, nel 2025 il caro vita in Italia dovrebbe risalire al +2%. «L’elevata inflazione nel corso degli ultimi due anni ha eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie rimangono restrittive e la maggior parte degli aiuti eccezionali legati alla pandemia da Covid-19 e alle crisi energetiche sono stati soppressi”, prosegue l’organismo parigino, sottolineando che tutto ciò pesa sui consumi e gli investimenti privati. Il previsto rilancio della crescita dei salari reali e l’aumento dell’investimento pubblico legato ai fondi provenienti dal piano Next Generation EU (NGEU) compenseranno solo parzialmente queste difficoltà», si legge nel nuovo rapporto.
Meno positive quelle sui conti pubblici: secondo l’Ocse l’incidenza del debito dell’Italia tornerà ad aumentare quest’anno al 139,1% del Pil, dopo il calo al 137,1% del 2023, e poi ulteriormente al 140% del Pil nel 2025. L’Italia dovrebbe ridurre il rapporto tra deficit bilancio e Pil al 4,4% quest’anno, dal 7,4% del 2023, e poi al 3,8% il prossimo, restando così al di sopra della soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità e di crescita dell’Ue.
La crescita del Pil mondiale dovrebbe attestarsi al 3,1% nel 2024, stabile rispetto al 2023, prima di risalire leggermente al 3,2% nel 2025. Nell’aggiornamento di febbraio l’ente aveva previsto una crescita del 2,9% quest’anno e del 3% il prossimo. Per le economie Ocse si stima un +1,7% quest’anno e un +1,8% il prossimo mentre l’Eurozona la proiezione è di una leggera accelerazione dal +0,5% del 2023 al +0,7% del 2024 con un ulteriore spinta all’1,5% nel 2025. A febbraio le proiezioni per l’area euro erano state di un +0,6% quest’anno e un +1,3% il prossimo. Per gli Stati Uniti le previsioni sono di una crescita del 2,6% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025, stime riviste rispettivamente da +2,1% e +1,7%. L’Ocse infine ha rivisto al rialzo le stime per la Cina, con una crescita attesa nel 2024 al 4,9% (dal +4,7% atteso a febbraio) e al 4,5% nel 2025 (da 4,2%).
L’inflazione annuale dei prezzi al consumo nelle economie del G20 è attesa in graduale diminuzione, grazie alla diminuzione delle pressioni sui costi, scendendo dal 6,3% del 2023 al 5,9% del 2024 e al 3,6% nel 2025 mentre nelle economie Ocse la progressione attesa e’ dal 7,1% dello scorso anno al 4,8% quest’anno e al 3,5% il prossimo. Per quanto riguarda l’area euro la previsione Ocse e’ di una discesa del’inflazione al 2,3% nel 2024 e nel 2,2% nel 2025 mentre la proiezione per gli Stati Uniti e’ di +2,4% quest’anno e una discesa al target del 2.0% il prossimo.