Ariston, gruppo attivo nelle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi netti pari a 653,2 milioni di euro, in diminuzione del 14% rispetto ai 759,7 milioni di euro conseguiti nel primo trimestre del 2023; con un contributo di crescita organica per -13,6% e un effetto dei cambi valutari pari a -0,4%.
Con l’Ebitda che si attesta a 56,8 milioni di euro, in diminuzione del 41,5% rispetto ai 97,3 milioni di euro del periodo corrispondente del 2023. L’Ebitda adjusted è pari a 58,3 milioni di euro, in riduzione del 40,8% rispetto ai 98,6 milioni di euro registrati nel primo trimestre 2023, con una decrescita del margine sui ricavi netti dal 13,0% all’8,9%.
«Dopo i solidi risultati degli ultimi due anni, l’andamento del primo trimestre riflette condizioni di mercato fortemente mutate – ha commentato Paolo Merloni, Presidente Esecutivo – La domanda di pompe di calore si sta riequilibrando, con il mercato che sta attraversando una fase di normalizzazione dopo i recenti picchi indotti da misure normative temporanee. In questo contesto, abbiamo continuato ad investire nel nostro futuro attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e rafforzando la nostra presenza globale. Abbiamo anche continuato a lavorare sull’integrazione di Wolf-Brink con una forte collaborazione; le sinergie generate, ad oggi, sono già superiori alle aspettative».
Il Free cash flow del periodo è stato pari a -50,5 milioni di euro, contro i -36,3 milioni di euro del Q1 2023. L’Indebitamento finanziario netto passa da 610,9 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 679,6 milioni di euro, in conseguenza del free cash flow negativo e del pagamento per l’acquisizione dello stabilimento produttivo in Egitto.
