L’economia italiana è in salute, ma sulle famiglie pesano l’incertezza e un po’ di paura, che portano a peggiorare le aspettative future e a ridurre le proprie intenzioni di acquisto: a dirlo è la 18/esima edizione dell’indagine condotta dall’Osservatorio Confcommercio-Censis su consumi e fiducia, presentata questa mattina dall’Ufficio studi della Confederazione.
Pur rimanendo ancora lontani i livelli nel 2007, nel 2024 è prevista, in termini reali, «una crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi attorno allo 0,9% e ciò testimonia la nostra visione complessivamente positiva della salute della nostra economia», ha spiegato Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi, illustrando in apertura le elaborazioni e le stime effettuate su dati Istat.
Dall’indagine, compiuta su un campione di mille famiglie, emerge però che «il saldo tra ottimisti e pessimisti sulle aspettative future a sei mesi è 10 punti sotto rispetto a un anno fa e un po’ sotto i valori del 2018».
«Ciò si riflette sulle intenzioni di acquisto degli italiani che – ha spiegato Bella – sono molte moderate: dagli elettrodomestici all’auto, dall’abitazione ai prodotti tecnologici, le intenzioni sono tutte sotto le auto-dichiarazioni rilevate prima della pandemia, cioè nel 2019. In altre parole – ha aggiunto – questo quadro specifico ci dice che non siamo affatto fuori dall’alone di rischio di tornare a tassi di variazione dell’attività economica attorno allo zero virgola niente, come nei vent’anni pre-pandemici, quelli del declino».