Secondo un report di Fitch Ratings il mercato del lavoro di USA e Gran Bretagna restano tesi mentre quello dell’Eurozona, per quanto anch’esso attivo, registra una performance più debole della produttività restando quindi esposto a possibili shock negativi imprevisti sulla domanda aggregata.
La differenza con gli USA resta fondamentalmente una: mentre Washington, a fronte di una rapida ripresa della domanda aggregata ha visto una crescita contenuta dell’offerta di lavoro e un calo dei tassi di partecipazione, cosa che ha portato le aziende a dover ottimizzare la resa di ogni singola ora lavorativa, nell’Eurozona, al contrario, le aziende hanno assunto molti lavoratori extra a fronte di un’espansione contenuta della domanda aggregata, accumulando manodopera e tagliando le ore media lavorate per singolo dipendente.