La Banca centrale turca ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per la fine del 2024, passando dal 36% al 38%. Per il 2025 e il 2026 le aspettative sono rispettivamente di un tasso del 14% e del 9%, mirando a una stabilizzazione al 5% nel medio termine.
Ma per il mese di maggio l’ente anticipa un picco del caro-vita, seguito da un trend di riduzione che dovrebbe portare appunto il tasso al 38% a conclusione dell’anno. Il governatore Fatih Karahan, ha spiegato che a partire da giugno si avvierà un processo di disinflazione, dopo che ad aprile il costo del denaro ha registrato un incremento del 69,8% su base annua. «Durante il processo di disinflazione che sperimenteremo a partire da giugno, continueremo a fare tutto il necessario per ridurre l’inflazione in conformità con gli obiettivi intermedi che ci siamo prefissati – ha affermato. – Anche se la tendenza di fondo dell’inflazione è diminuita, è rimasta al di sopra della traiettoria che avevamo previsto nel primo rapporto sull’inflazione dell’anno».
La banca centrale ha aumentato i tassi di 3.650 punti base da giugno, incluso un aumento di 500 punti base a marzo a causa del deterioramento delle prospettive di inflazione. Il mese scorso ha mantenuto i tassi stabili, ma ha promesso di inasprire ulteriormente nel caso di un significativo deterioramento dell’inflazione.