Il numero uno della Federal Reserve di Dallas, Lorie Logan ha dichiarato di non essere sicura che la politica monetaria sarà abbastanza restrittiva da portare l’inflazione fino all’obiettivo del 2%. Ma sicuramente è ancora troppo presto per tagliare i tassi di interesse. Questo perché, come da lei stesso sottolineato «Ci sono anche importanti rischi al rialzo per l’inflazione che ho in mente, e penso che ci siano anche incertezze su quanto restrittiva sia la politica e se sia sufficientemente restrittiva da mantenerci su questa strada». «Penso di dover vedere risolte alcune di queste incertezze sul percorso che stiamo seguendo, dobbiamo rimanere molto flessibili nei confronti della politica, continuare a guardare i dati che arrivano e osservare come le condizioni finanziarie si stanno evolvendo e assicurarci che i giudizi che stiamo dando siano appropriati».
L’inflazione tornerà all’obiettivo del 2% della Fed ma nei prossimi anni. Le dichiarazioni arrivano durante la conferenza annuale della Louisiana Bankers Association.
La scorsa settimana la banca centrale statunitense ha mantenuto il suo tasso di riferimento nell’intervallo 5,25%-5,50%, con il presidente della Fed Jerome Powell che ha notato che la mancanza di progressi sull’inflazione registrati finora ha evidenziato che i tassi dovranno probabilmente rimanere alti più a lungo di quanto si pensasse in precedenza.
Gli fa da cornice l’intervento di Michelle Bowman, membro del Board of Governors della Federal Reserve durante il Texas Bankers Association 2024.
«Se attuata efficacemente, la politica monetaria promuove la stabilità dei prezzi e la massima occupazione. Nel lungo termine, il raggiungimento di entrambi questi obiettivi promuove la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso. È della massima importanza mantenere la credibilità nel perseguire la nostra lotta contro l’inflazione procedendo con attenzione e deliberatamente per raggiungere il nostro obiettivo del 2%».
Successivamente la Bowman ha anche aggiunto «Non possiamo ignorare il fatto che la politica monetaria può presentare rischi per il sistema bancario e per il sistema finanziario in generale. Le variazioni dei tassi di interesse possono rendere più difficile per le banche gestire il rischio di tasso di interesse, in particolare a fronte di rapidi aumenti dei tassi come quelli del 2022 e del 2023. Sappiamo che molte banche hanno assistito a un aumento significativo delle perdite non realizzate nei loro bilanci, una tendenza che ha portato a pressioni sulla liquidità, sui finanziamenti e sul capitale per alcune istituzioni».