Snam chiude il primo trimestre con un utile netto adjusted di gruppo pari a 335 milioni di euro, in crescita dell’11,3% su anno per l’effetto della crescita dell’ebitda che si attesta a 703 milioni (+17,8%). Gli investimenti totali ammontano a 462 milioni, in rialzo di ben il 47,5%.
Scende invece il fatturato. I ricavi totali si attestano a 895 milioni, in discesa dell’1,9% su anno, mentre l’indebitamento finanziario netto è di 15.793 milioni, in aumento principalmente per gli investimenti realizzati nel periodo e per il pagamento dell’acconto sul dividendo 2023.
La società ha rivisto al rialzo le guidance 2024, prevedendo un livello di ebitda ajusted superiore ai 2,75 miliardi di euro e un livello di utile netto adjusted pari a circa 1,23 miliardi. Rivisti al rialzo anche gli investimenti che sono attesi in crescita a 3 miliardi, di cui 2,8 miliardi in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi in ambito transizione energetica.
Con riferimento alla situazione in Medio Oriente, il conflitto non comporta, al momento, impatti diretti sugli asset di Snam e sull’operatività della pipeline. Anche per quanto concerne la recente escalation degli attacchi marittimi nel Mar Rosso, non si registrano criticità in merito alla gestione delle attività operative e alla realizzazione del programma di investimenti. Tuttavia, a lungo andare la società ritiene che queste turbolenze potrebbero pesare sull’economia mondiale, aumentando i costi di produzione e influenzando ulteriormente la stabilità economica e la crescita nazionale ed europea, oltre che determinare ulteriori sfide nella gestione delle fonti di approvvigionamento energetico.