Gli asset di stoccaggio gas di Edison passeranno a Snam. In linea con quanto auspicato da Foro Buonaparte, le società hanno firmato l’accordo vincolante che dovrebbero portare al closing dell’acquisizione entro il primo trimestre del 2025, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni ai sensi della normativa antitrust e golden power applicabile.
Il controvalore dell’operazione è di circa 560 milioni di euro, su cui maturerà una ticking fee a un tasso medio di circa il 3%, che sarà corrisposta da Snam al closing dell’operazione.
«Considerati il controvalore e il verificarsi di specifiche clausole di earn out e di pagamento della ticking fee, l’operazione consente a Edison la congrua valorizzazione dell’asset per un valore fino a 630 milioni», fa sapere la società guidata da Nicola Monti.
«L’operazione potrà essere finanziata con mezzi propri – sottolineano da Snam – anche facendo leva sulla flessibilità finanziaria». A tale proposito, la società guidata da Stefano Venier sta studiando «strumenti di finanziamento cosiddetti ibridi per massimizzare la contribuzione all’utile netto mantenendo inalterata l’attuale flessibilità finanziaria».
Si prevede un impatto positivo a livello di utile netto di Snam pari all’1,5% – 2%, già a partire dall’anno del perfezionamento.
A seguito dell’operazione, il personale in forza a Edison Stoccaggio, confluirà integralmente nel gruppo Snam. L’accordo prevede altresì un earn-out che potrà essere corrisposto da parte di Snam a Edison in caso di esito positivo del contenzioso amministrativo tutt’ora in corso e relativo ai ricavi riconosciuti in questi anni per le attività del sito di San Potito e Cotignola.
Il portafoglio ceduto da Edison si compone di tre concessioni di stoccaggio a Collalto (Treviso), Cellino (Teramo) e San Potito e Cotignola (Ravenna), per una capacità complessiva di 1 miliardo di metri cubi l’anno, una rab stimata di 500 milioni e un ebitda pari a circa 52 milioni al 31 dicembre 2024.
Per effetto dell’acquisizione di Edison Stoccaggio, i siti in esercizio in capo al gruppo Snam saliranno a 12 unità, collocate prevalentemente nel centro e nel nord Italia.
Una volta perfezionata l’operazione, la capacità di stoccaggio gas complessiva in capo al gruppo Snam sarà pari a circa 18 miliardi di metri cubi, corrispondente oltre il 17% dell’intera capacità di stoccaggio gas europea, comprensiva della riserva strategica di 4,5 miliardi di metri cubi.
«Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto un’intesa, che riconosce la giusta valorizzazione di un asset di grande interesse strategico per il Paese, con un player che ne assicurerà lo sviluppo nel lungo termine», ha commentato Monti, precisando che i proventi dell’operazione saranno destinati allo sviluppo delle attività a basse emissioni di CO2.
«Con questa operazione – ha aggiunto Stefano Venier – rafforziamo l’assetto industriale di Snam nel settore e, attraverso l’integrazione nel nostro modello di gestione, la resilienza energetica del sistema domestico».
Per l’operazione, Snam si è avvalsa di Rothschild e SocGen come advisor. Mentre per Edison, hanno ricoperto il ruolo di advisor Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, Cleary Gottlieb, Lazard e Intesa Sanpaolo.