L’Intelligenza Artificiale, potrebbe avere ripercussioni anche nel settore pubblico dal momento che il 57% dei dipendenti, 1,8 milioni di lavoratori circa, potrebbe essere soggetto a cambiamenti nelle proprie mansioni e di questi il 12% addirittura sostituito. Quest’ultima voce potrebbe riguardare circa 218mila persone.
La conferma arriva da una ricerca di Fpa che sottolinea come, invece, l’AI potrà essere utile per circa 1,5 milioni di lavoratori con ruoli di leadership e gestione purchè adeguatamente formati. Il rischio di una sostituzione, invece, potrebbe avverarsi per i 218mila dipendenti pubblici appartenenti alle professioni meno specializzate mentre l’8% (circa 154mila dipendenti) si trova in una situazione borderline.
«Le professioni ad alta specializzazione come i ruoli direttivi, i dirigenti e i professionisti – si legge nella ricerca – hanno un forte potenziale di collaborazione, mentre quelle poco specializzate e routinarie sono vulnerabili alla sostituzione, suggerendo la necessità di una riconsiderazione dei ruoli e di una riqualificazione per mitigarne gli effetti. La rivoluzione dell’IA rappresenta la ‘terza ondata’ di trasformazione per il settore pubblico degli ultimi 15 anni, dopo la spending review e la pandemia».
Di oggi l’approvazione in Europa del corpus di leggi (il primo e più importante) per la regolamentazione dell’uso dell’AI. Ad approvarlo all’unanimità è stato il Consiglio Ue che ha dato l’ok all’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale che disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di IA in Ue.