Il governatore della Banca centrale del Giappone, Kazuo Ueda, ha dichiarato durante il G7 di Stresa che Tokyo è sulla buona strada per la ripresa nonostante il PIL debole. Un fattore, quest’ultimo che, da solo, non sarebbe di ostacolo ad un rialzo dei tassi. Ueda ha affermato che la banca centrale intende aumentare i tassi a livelli considerati neutrali per l’economia, a condizione che la crescita e l’inflazione si muovano in linea con le sue proiezioni.
Da ricordare che la BoJ a differenza delle altre banche centrali, ha continuato a portare avanti la sua politica accomodante. L’economia giapponese si è contratta del 2,0% annualizzato nel primo trimestre a causa delle interruzioni nella catena di produzione di alcune aziende automobilistiche che hanno danneggiato produzione ed esportazioni. Anche i consumi hanno subito un duro colpo a causa dell’aumento del costo della vita, in parte attribuito ad uno yen debole che ha gonfiato i costi di importazione.
Ma Ueda ha anche evidenziato che tra i rischi per la futura crescita non è da dimenticare il cosiddetto possibile soft/hard landing dell’economia statunitense, ovvero un atterraggio morbido o duro in concomitanza con le misure di politica monetaria.
«Per quanto riguarda i rischi, l’obiettivo principale sarebbe capire se l’economia americana riuscirà a completare quell’ultimo miglio e a progettare un atterraggio morbido o meno»