Viene rivista al ribasso la crescita economica negli Usa visto che il PIL del primo trimestre nella seconda lettura è stato indicato a +1,3% a livello congiunturale dal +1,6% preliminare. Il dato, diffuso oggi dal Dipartimento del Commercio americano, si confronta con il +3,4% del trimestre precedente. Le attese degli analisti prevedevano un rialzo maggiore dell’1,6%.
Le spese personali reali, motore principale della crescita americana, sono cresciute del 2% rispetto al +3,3% precedente, meno del +2,5% stimato dal consensus, mentre l’indice PCE price (PCE price index), monitorato con attenzione dalla Federal Reserve per valutare l’andamento dei prezzi, segna un +3,3%, dopo il +1,8% precedente e un +3,4% atteso dal mercato. L’indice PCE core, che esclude cibi freschi ed energia, registra un +3,6%, rispetto al +3,7% delle attese e al +2% precedente.
Aumentano leggermente le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 25 maggio ammontano a 219 mila unità, in aumento di 3 mila unità rispetto ai 216 mila della settimana precedente e leggermente sopra i 218 mila stimati dagli analisti. Lo dicono dati del Dipartimento del Lavoro americano.
La media delle ultime quattro settimane, un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente, si è assestata a 222.500 unità, in aumento di 2.500 unità rispetto al dato della settimana precedente.
Infine, nella settimana al 18 maggio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.791.000, in salita di 4.000 mila unità rispetto alle 1.787.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.794.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.800.000.