Il gigante russo dell’energia Gazprom Group ha ridotto la produzione di gas naturale del 13%, portandola al minimo storico annuale di 359 miliardi di metri cubi (bcm) nel 2023, in perdita, rispetto ai 412,94 bcm del 2022, lo dichiara nel suo rapporto annuale.
La sua produzione di gas naturale è diminuita di quasi un terzo, passando da 515 bcm nel 2021 al livello più basso da quando l’azienda è stata creata negli ultimi giorni dell’Unione Sovietica nel 1989 dal Ministero dell’Industria del Gas.
Il gigante del gas Gazprom, di proprietà del Cremlino, ha subito una perdita netta di 629 miliardi di rubli che corrispondono a 7 miliardi di dollari, nel 2023, la sua prima perdita annuale dal 1999, a causa della diminuzione del commercio di gas con l’Europa, un tempo il suo principale mercato di vendita.
Il Gruppo Gazprom combina le attività di gas, petrolio ed energia elettrica dell’azienda. La produzione di petrolio e gas dell’azienda in Russia è aumentata lo scorso anno del 6,6% a 72,38 milioni di tonnellate metriche.
Gazprom, a differenza delle compagnie petrolifere, non è riuscita a diversificare le sue vendite dall’Europa a seguito di una grave crisi nelle relazioni con l’Occidente a causa del conflitto in Ucraina.
L’azienda ha condotto colloqui approfonditi con la Cina per aumentare le vendite di gas. Tuttavia, i negoziati non hanno dato frutti per una serie di questioni, soprattutto i prezzi.
Gazprom si è invece rivolta al mercato interno a basso costo, nonché ai Paesi ex-sovietici vicini, come Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, che, secondo gli analisti, sarebbero in grado di sostituire i mercati europei ad alto costo.