Dopo i recenti record toccati dalle quotazioni del metallo giallo un altro elemento potrebbe favorire la spinta. Secondo quanto dichiarato dal World Gold Council l’oro sta diventando difficile da trovare poiché i depositi di metallo giallo diventano sempre più rari e molte aree sono già state esplorate e studiate.
Secondo i dati dell’associazione internazionale del commercio, nel 2023 la produzione mineraria è aumentata solo dello 0,5% rispetto a un anno fa contro l’1,35% su base annua del 2022 e il 2,7% dell’anno precedente mentre nel 2020, complice il Covid, la produzione globale di oro ha registrato il primo calo in un decennio, scendendo dell’1%. «Sta diventando sempre più difficile trovare l’oro, estrarlo, finanziarlo e gestirlo», ha affermato John Reade del WGC.
Infatti l’estrazione dell’oro su larga scala è ad alta intensità di capitale e richiede campagne di esplorazione e sviluppo significativi oltre a lunghi tempi tecnici che potrebbero richiedere dai 10 ai 20 anni prima che una miniera possa diventare operativa. A questo si aggiungano anche le probabilità, basse, che la scoperta di un filone produttivo possa poi sfociare in una vera e propria miniera. Solo circa il 10% delle scoperte globali di oro contengono metallo sufficiente a giustificare i costi ed i tempi di l’estrazione. Inoltre i permessi governativi sono difficili da ottenere ed anche in questo caso si parla di anni.
Reade ha inoltre aggiunto «dopo 10 anni di rapida crescita a partire dal 2008 circa, l’industria mineraria fatica a registrare una crescita sostenuta della produzione».«Abbiamo registrato una produzione record nel primo trimestre del 2024, in aumento del 4% su base annua. Ma in un quadro più ampio, penso che la produzione mineraria si è stabilizzata intorno al 2016-2018 e da allora non abbiamo visto alcuna crescita»