Secondo il governo centrale l’economia giapponese si è contratta più di quanto inizialmente riportato nel primo trimestre, oscurando le prospettive di una fragile ripresa. Gli analisti sostengono infatti che la revisione al ribasso porterà probabilmente a un taglio delle previsioni di crescita della Banca del Giappone nelle nuove proiezioni trimestrali previste a fine mese.
In particolare i dati rivisti mostrano che il PIL reale del Giappone si è contratto del 2,9% su base annua nel periodo gennaio-marzo, in calo rispetto alla precedente stima di una contrazione dell’1,8%. Anche il PIL reale per il periodo ottobre-dicembre è stato rivisto al ribasso a una crescita annualizzata dello 0,1% rispetto al precedente aumento dello 0,4%, mentre quello per il periodo luglio-settembre è stato rivisto al ribasso a un calo annualizzato del 4,0% rispetto al precedente calo del 3,7%.
Un’indagine dell’Agenzia nazionale delle entrate ha mostrato che i prezzi medi dei terreni sono aumentati del 2,3% lo scorso anno, registrando un aumento per il terzo anno consecutivo, estendendo i guadagni derivanti da un aumento dell’1,5% nel 2022 e da un aumento dello 0,5% nel 2021.
I prezzi dei terreni sono aumentati in 29 delle 47 prefetture a livello nazionale, tra cui Tokyo, Hokkaido settentrionale e Okinawa meridionale, ha rilevato l’indagine. Il numero è aumentato rispetto alle 25 prefetture dell’anno precedente. Con una solida domanda sia di abitazioni che di terreni commerciali, secondo l’indagine, la prefettura di Fukuoka ha segnato l’aumento maggiore, pari al 5,8%.
L’agenzia delle entrate valuta i prezzi dei terreni a partire dal 1° gennaio di ogni anno per calcolare le imposte sulle successioni e sulle donazioni sulle proprietà acquisite in quell’anno.