Le entrate annuali del Canale di Suez sono diminuite di quasi un quarto nell’ultimo anno finanziario, poiché alcuni spedizionieri hanno scelto rotte alternative per evitare gli attacchi degli Houthi allineati all’Iran nel Mar Rosso a causa della guerra in Israele.
Osama Rabie, il capo dell’autorità del canale egiziano, ha dichiarato oggi che le entrate sono scese a 7,2 miliardi di dollari nell’anno finanziario 2023-24, rispetto ai 9,4 miliardi di dollari dell’anno precedente.
Rabie ha anche aggiunto che il numero di navi che transitano per il Canale è sceso a 20.148 nel 2023-24, rispetto alle 25.911 dell’anno precedente.
Il Canale di Suez è una fonte chiave di valuta estera per l’Egitto e le autorità hanno cercato di incrementare le sue entrate negli ultimi anni, anche attraverso un’espansione nel 2015.
L’Italia dipende dal canale di Suez per il 40% del suo import-export e questa crisi rischia di mettere fuori mercato una parte del Made in Italy per non parlare del danno strutturale che stanno già subendo i nostri porti che hanno visto crollare i volumi di merci movimentate a seguito del dirottamento delle stesse verso i porti atlantici. A subire gli effetti degli attacchi Houthi non è solo il nostro Paese in quanto, secondo le stime del settore, dal canale di Suez transita circa il 12 per cento del commercio globale e il 30 per cento del traffico di container globale.