Europa in parità, con le maggiori piazze di scambio che chiudono in ordine sparso ma con un’ampia tendenza alla debolezza. Guardando nel dettaglio il Ftse Mib italiano salgono dello 0,05% quelle inglesi perdono lo 0,03%, mentre le francesi guadagnano lo stesso margine. Il Dx, invece, supera di poco lo 0,2%.
Nello stesso momento a Wall Street gli indici maggiori perdevano slancio e fiducia arrivando ad un passivo che per l’S&P500 tocca lo 0,65%, per il Dow sfiora lo 0,4% mentre per il Nasdaq precipita a -1,2%.
Si rafforza la sterlina dopo gli ultimi dati macro inglesi mentre anche i dati PMI corrispondenti per la zona euro hanno mostrato un aumento dell’attività economica parallelamente ad un rallentamento della crescita salariale, aprendo la strada a un potenziale taglio dei tassi a settembre da parte della Banca centrale europea.
I verbali dell’ultima riunione della BCE pubblicati giovedì hanno evidenziato che i responsabili politici non avevano fretta di tagliare i tassi a luglio, ma che consideravano settembre la successiva tappa utile per valutare un ulteriore allentamento.
I verbali della Fed pubblicati hanno anche mostrato che i funzionari si erano avvicinati a un atteso taglio dei tassi di interesse durante la riunione di luglio, con la stragrande maggioranza dei partecipanti che concordava sul fatto che una riduzione era “probabile” a settembre se i dati “continuavano ad arrivare come previsto”.