Buone notizie arrivano dal fronte lavoro in Nuova Zelanda. I posti di lavoro occupati, misurati attraverso i dati collegati datore di lavoro-dipendente, rimbalzano del 2,6% per tutti i settori nel trimestre di giugno, rispetto al calo dell’1,2% del trimestre di marzo, secondo il rapporto di oggi presentato da StatsNZ.
Quelli nelle industrie dei servizi sono aumentati del 3,4%, mentre i posti di lavoro occupati nelle industrie di produzione di beni hanno visto un +0,9%. I posti di lavoro occupati nelle industrie primarie hanno invece visto un calo del 4%, compensando i guadagni. I posti di lavoro occupati nel settore dell’istruzione sono aumentati di poco più del 15% durante il mese, seguiti da un aumento di oltre il 10% nel settore dei servizi amministrativi e di supporto, ha aggiunto il rapporto.
In generale, i posti di lavoro nel settore privato sono aumentati dell’1,7%, mentre nel pubblico sono aumentati del 6,1% durante il trimestre coperto, secondo il rapporto.
Le retribuzioni medie dei posti di lavoro dell’intero trimestre sono aumentate a 19.380 dollari neozelandesi rispetto ai 19.350 dollari neozelandesi del trimestre di marzo, secondo il rapporto.
La Nuova Zelanda è entrata in una recessione tecnica lo scorso anno poiché il prodotto interno lordo del paese si è contratto dello 0,1% nel quarto trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Si è trattato di una contrazione inaspettata poiché gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano una crescita dello 0,1%. La contrazione ha fatto seguito a un calo dello 0,3% del PIL nel trimestre terminato a settembre 2023, il che significa che il Paese ha vissuto due trimestri consecutivi di contrazione, la definizione appunto di recessione tecnica. Ma nel primo trimestre l’economia è risultata in crescita.