Lo scorso luglio 2024 le immatricolate dei veicoli industriali non sono andate oltre le 2.595 unità contro le 2.788 del 2023 (-6,9%) con un trend che a luglio è stato anche peggiore: 1.372 nuove immatricolazioni invece delle 2.512 (-45,4%) dello stesso periodo dell’anno precedente. L’analisi per fasce di peso conferma il calo in tutti i segmenti. Unica eccezione i veicoli tra le 3,51 e le 6 tonnellate che a luglio hanno visto un +81,6%.
“Gli ultimi dati di mercato dei veicoli industriali ci consegnano un quadro chiaro: la flessione di luglio e il tracollo di agosto, con rispettivamente il -9,5% e il -46,1% per i veicoli pesanti, hanno eroso in gran parte la crescita registrata nel primo semestre. Questi segnali, già ampiamente preannunciati, lasciano intendere che il trend negativo proseguirà nei prossimi mesi, con una stima di chiusura dell’anno inferiore rispetto al totale delle immatricolazioni del 2023”, afferma Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
“A queste preoccupazioni – sottolinea Starace – si aggiungono quelle emerse dall’Osservatorio UNRAE sui primi sei mesi del 2024. Il diesel continua a dominare il mercato, con una quota in crescita al 98,3% nel segmento pesante, sostenuto da incentivi come la Sabatini green, che premiano i veicoli endotermici alimentati a biodiesel e HVO. Al contrario, le tecnologie alternative faticano a decollare: l’elettrico resta fermo allo 0,1% del mercato e anche l’LNG non riesce a imporsi”, prosegue Starace.
“In questo scenario, i Costruttori non ne traggono alcun beneficio. Il biodiesel, infatti, non viene considerato nel calcolo del VECTO, lo strumento che fornisce il parametro ufficiale per la decarbonizzazione degli OEM, mentre gli investimenti in tecnologie alternative, come l’elettrico, faticano a trovare riscontri sul mercato, rendendone la sostenibilità economica ancora difficile. È dunque necessario un intervento del Governo per garantire stabilità e delineare un futuro certo per il settore dell’autotrasporto”, continua il Presidente della Sezione Veicoli Industriali.
“Pertanto, – conclude Starace – auspichiamo l’avvio di Tavoli di confronto con i Ministeri competenti, al fine di definire strategie di lungo termine da presentare in sede UE. Tra le priorità, riteniamo essenziale la revisione del metodo di calcolo del footprint di CO2 per l’utilizzo del biodiesel, così come l’adozione di misure coerenti con gli obiettivi europei, applicabili in maniera uniforme in tutti gli Stati membri, per evitare distorsioni della concorrenza”.