L’Argentina si conferma in recessione. Il Pil ha registrato un calo del 3,4% nel primo semestre dell’anno secondo dati ufficiali pubblicati oggi.
Nel secondo trimestre l’attività economica ha visto un ulteriore contrazione dell’1,7%, esattamente come il trimestre precedente. E, due trimestri consecutivi di cali, indicano la recessione.
A trainare al ribasso l’indice sono principalmente le voci relative agli investimenti, che nel periodo aprile-giugno hanno segnato un -29,4% su anno, e il consumo tanto pubblico come privato, con una contrazione rispettivamente del 9,8% e del 6%.
Unica voce in attivo è quella relativa alle esportazioni che segna un +31,4% nel secondo trimestre, mentre le importazioni pure registrano un calo del 22,5%.
In termini di attività i settori che più hanno sofferto sono quelli della costruzione (-22,2% su anno), dell’industria manifatturiera (-17,4%) e del commercio (-15,7%). In forte crescita invece le attività legate all’agricoltura e all’allevamento (+81,2%) e al settore minerario (+6,6%).
Come sappiamo l’inflazione è rimasta ostinata ad agosto. Il tasso si è attestato al 4,2%, secondo i dati ufficiali, con prezzi superiori alla previsione Reuters del 3,9% e in leggero aumento rispetto al 4% di luglio.