L’attività manifatturiera in Cina si è ridotta per il quinto mese consecutivo e il settore dei servizi ha registrato un brusco rallentamento a settembre, il che suggerisce che Pechino avrà bisogno di ulteriori stimoli per raggiungere il suo obiettivo di crescita per il 2024, a soli tre mesi dalla fine dell’anno.
In particolare l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI) del National Bureau of Statistics (NBS) pubblicato oggi è salito a 49,8 punti a settembre da 49,1 ad agosto, ancora al di sotto del limite di 50 che separa la crescita dalla contrazione, ma superando una previsione mediana di 49,5 in un sondaggio Reuters. La lettura è stata la più alta in cinque mesi.
Il sottoindice sulla produzione è salito ai massimi degli ultimi 5 mesi (51,2 contro 49,8 di agosto) e i nuovi ordini si sono attestati a 49,9 (da 48,9), con le vendite estere a 47,5 (da 48,7). Quanto ai servizi, invece, l’indice Pmi è scivolato a quota 50 punti a settembre dai 50,3 di agosto e peggio del 50,4 atteso dagli economisti, fino a scivolare ai minimi da dicembre 2022.
Resi noti nel fine settimana anche i Pmi stilatida Caixin, congiuntamente con la società di ricerca Markit / S&P Global, che monitorano il trend delle piccole e medie imprese cinesi. Dai dati è emerso che il Pmi manifatturiero della Cina è scivolato in fase di contrazione, a 49,3 punti dai precedenti 50,4 punti e che il Pmi servizi è arretrato a 50,3 punti dai precedenti 51,6 punti.