Segno meno per il mercato dei veicoli industriali. Nel corso dei dodici mesi del 2024 il dato consolidato riflette un lieve disavanzo dello 0,7%, con circa 200 unità immatricolate in meno rispetto al 2023. A livello di comparti i veicoli leggeri registrano un significativo incremento del 27,8%, mentre i veicoli medio-leggeri e quelli pesanti mostrano rispettivamente una contrazione dell’1,7% e dell’1,5%. A dirlo sono i dati UNRAE.
A dicembre il settore registra un leggero incremento, con 1.872 immatricolazioni rispetto alle 1.859 del 2023 (+0,7%).
«Con dicembre si conclude un anno dai due volti, contraddistinto da un primo semestre in crescita dell’11,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, seguito da un secondo semestre caratterizzato da una flessione consistente (-14,2%). Questo scenario era stato ampiamente previsto e proprio per questo erano stati sollecitati interventi mirati per scongiurarne gli effetti. Appelli che, nostro malgrado, sono rimasti inascoltati e che ora devono essere prioritariamente posti al centro dell’agenda del Governo, per evitare che tale trend negativo si protragga nel corso dell’intero 2025 – commenta Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE. – Le radici del malessere del settore sono profonde e non possono essere certamente attribuite al processo di transizione green. Infatti, sebbene le immatricolazioni dei veicoli a zero emissioni siano aumentate del 119,6%, la stragrande maggioranza dei mezzi venduti continua ad essere appannaggio dei motori endotermici (99,3%). Alla luce della prossima scadenza dei target di riduzione delle emissioni di CO2 in capo ai soli costruttori e delle recentissime dichiarazioni dal Commissario UE per il Clima Hoekstra, emerge il rischio che le aziende costruttrici pongano in essere soluzioni protettive ma potenzialmente distorsive per il mercato. Risulta, pertanto, urgente una presa di coscienza sulle possibili ripercussioni di tale scenario, non solo sul costo del trasporto delle merci, ma anche sull’occupazione, come già evidenziato nel settore auto. È fondamentale intervenire tempestivamente e porre rimedio attraverso un approccio olistico che coinvolga tutti gli stakeholder a livello sovranazionale».