«La Banca Centrale Europea può allentare ulteriormente la politica quest’anno, ma deve trovare una via di mezzo che non induca una recessione e non causi un ritardo eccessivo nel contenimento dell’inflazione». Queste le parole del capo economista della BCE Philip Lane ad un giornale austriaco.
Sono in arrivo quindi altri tagli dei tassi della BCE, ma la cautela è giustificata. «Se i tassi di interesse scendono troppo rapidamente, sarà difficile riportare l’inflazione dei servizi sotto controllo – spiega ancora Lane. – Ma non vogliamo nemmeno che i tassi rimangano troppo alti per troppo tempo, perché ciò indebolirebbe lo slancio dell’inflazione in modo tale che il processo di disinflazione non si fermerebbe al 2%, ma l’inflazione potrebbe scendere materialmente sotto l’obiettivo».
Una condizione fondamentale per tenere sotto controllo la crescita dei prezzi sarebbe quella di assistere a un calo dell’inflazione dei servizi, che per gran parte del 2024 è rimasta ferma intorno al 4%.
La BCE ha tagliato i tassi di interesse quattro volte lo scorso anno e quest’anno i mercati ne prevedono altri quattro, la maggior parte dei quali nella prima metà dell’anno, poiché si prevede che l’inflazione si avvicinerà all’obiettivo del 2% della banca entro la metà del 2025.
