«La ripresa dell’economia europea è in atto e dovrebbe rafforzarsi nel corso dell’anno ma vi sono molti elementi di incertezza che potrebbero andare a impattare lo scenario macro, fra cui le nuove misure che verranno messe in campo dall’amministrazione Trump, la crisi politica in Francia e Germania e una debolezza persistente della fiducia delle imprese che potrebbe avere conseguenze negative sul mercato del lavoro». E’ quanto hanno detto gli analisti di S&P incontrando la stampa a Milano per la presentazione degli outlook per il 2025.
Alla ripresa dell’economia europea dovrebbe contribuire anche l’ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della Bce. «Riteniamo che la banca centrale europea non abbia più alcuna ragione per rimanere restrittiva – dicono gli analisti. – Per questo ci aspettiamo almeno 50 punti base di tagli dei tassi entro marzo».
Per l’Italia si prevede una crescita del pil nel 2025 allo 0,9% contro lo 0,5% atteso come dato finale per il 2024 con un ulteriore accelerazione all’1,1% nel 2026 e un assestamento all’1% nel 2027.
A fare da traino è il Pnrr ma secondo S&P la maggior parte dei benefici per l’economia del paese deve ancora essere messa a terra. Fino ad ora l’impatto positivo del programma è stato di circa il 2%, inferiore alle attese, ma anche perché molti degli investimenti sono stati destinati alle riforme che impiegano più tempo per generare benefici.