«L’elezione di Donald Trump deve essere uno sprone all’Europa perché agisca rapidamente come ha spesso dimostrato di fare di fronte a situazioni di crisi». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde intervenendo a una tavola rotonda al World Economic Forum di Davos su come liberare il potenziale dell’economia europea.
In risposta a una domanda se l’Europa si trovi a dover affrontare una crisi esistenziale, Lagarde ha risposto positivamente. «L’Europa deve agire e non farlo solo in difesa ma, usando termini sportivi giocare, anche in attacco facendo uso degli asset e dei punti di forza di cui dispone. E questo significa mettere in campo grandi investimenti utilizzando la grande capacità di risparmio dei cittadini europei che ora viene spesso indirizzata verso i mercati extra-europei».
Stamattina invece, a margine del Forum, durante una intervista alla Cnbc, aveva parlato di tassi e dazi.
Secondo quanto dichiarato dalla direttrice del Fondo monetario internazionale, Kritalina Georgieva durante una delle sessioni di discussione al World Economic Forum, «la buona notizia è che il potenziale che ha per rafforzare la crescita globale è rilevante: di circa 0,8 punti percentuali. La seconda parte di una nostra ricerca, tuttavia, mostra che ci sta molti gradi di preparazione e di esposizione tra le economie». «Nelle economie avanzate il 60% dei lavori sono esposti alla Ia, sia positivamente, nel senso che possono ricavarne un aumento di produttività, sia negativamente, nel senso che potrebbero sparire. Questo quota scende al 40% nei mercati emergenti e al 6% nei paesi a basso reddito. Il terzo elemento del nostro studio – ha concluso – è che quando guardiamo alle opportunità di tradurre queste potenzialità in crescita, ci sta un divario molto rilevante tra economie avanzate e economie a basso reddito. E noi vogliamo chiudere questo divario».