«Nell’ambito della transizione verso una mobilità green, per affrontare la questione in modo equilibrato, questo mese proporrò un emendamento mirato al regolamento sugli standard di Co2 delle auto, per fare in modo che le aziende del settore anziché avere una compliance annuale, abbiano tre anni di tempo per adeguarsi agli standard di conformità». Le parole arrivano dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del secondo meeting che si è tenuto oggi a Bruxelles nell’ambito del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea.
«C’è una chiara richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi di Co2. Il principio chiave è l’equilibrio: da un lato abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità nei confronti di chi ha fatto con successo i compiti a casa, dall’altro dobbiamo ascoltare la voce di chi chiede più pragmatiso in tempi difficili – ha spiegato. – Per questo motivo, da un lato i target e gli obiettivi concordati restano gli stessi e le aziende sono tenute a rispettarle, con sanzioni in caso di non conformità, ma dall’altro diamo più respiro all’industria. Questo significa avere anche una maggiore chiarezza, appunto senza modificare gli obiettivi. Ci prepareremo ad accelerare il lavoro sulla revisione 2035 con la piena neutralità tecnologica come principio fondamentale».
Soddisfatto il ministro Urso che ha detto: «salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia. Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralità tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo».
Il piano industriale per il settore auto dovrebbe essere presentato dalla Commissione europea il 5 marzo.
Verrà affrontata un’ampia gamma di questioni rilevanti per il settore, come garantire l’accesso ai talenti e alle risorse, promuovere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di veicoli di nuova generazione e stabilire un quadro normativo pragmatico e prevedibile.
L’industria automobilistica è un motore vitale per la prosperità europea, poiché supporta oltre 13 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti e contribuisce con circa 1.000 miliardi di euro al nostro prodotto interno lordo.