• ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • BORSA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • Esteri
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • GREEN
  • POLITICA
  • INTERVISTE
Link utili >
Programmi TV
Radio
  • ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • BORSA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • Esteri
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • GREEN
  • POLITICA
  • INTERVISTE
  • PROGRAMMI TV
  • RADIO
  • PRESS
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
  • Canale 824 di Sky
  • PRESS
  • CAST
  • INFORMAZIONI
  • CONTATTI
Cerca nel sito
Attualita'

Confcooperative, Gardini: “con i dazi si rischia una perdita per l’agroalimentare di circa 1,5-2 miliardi di euro annui”

Maria Lucia Panucci
7 Marzo 2025
  • copiato!

“Le cooperative rappresentano l’8% del Pil in Italia, danno lavoro a 1,3 milioni di persone, fatturano 160 miliardi di euro. Con l’avvento dell’AI le persone siano al centro del modello di sviluppo”

Un conto economico in chiaro scuro quello che l’intelligenza artificiale si appresta a presentare al nostro Paese. È necessario investire di più e meglio in ricerca e sviluppo e il paradigma va subito corretto: la persona va messa al centro del modello di sviluppo con l’intelligenza artificiale al servizio dei lavoratori e non viceversa. Questo in sintesi quanto emerge dal Focus Censis Confcooperativedal titolo Intelligenza artificiale e persone: chi servirà chi?. Ne abbiamo parlato con il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, che ci ha spiegato il ruolo dell’economia sociale nel nostro Paese ed i rischi legati ai dazi paventati dal presidente americano Donald Trump.

Quali sono i rischi ed i vantaggi dati dall’intelligenza artificiale al nostro Paese dal punto di vista economico e lavorativo?

«Secondo il report, l’IA presenta un quadro economico in “chiaro scuro” per l’Italia, i vantaggi sono riassumibili in una crescita del PIL fino a 38 miliardi di euro entro il 2035, pari a un incremento dell’1,8%, mentre i rischi riguardano in particolare la perdita di posto di lavoro: 6 milioni di lavoratori sono a rischio sostituzione; 9 milioni potrebbero vedere l’IA integrarsi con le loro mansioni. In totale, circa 15 milioni di lavoratori sono esposti agli effetti dell’IA. Per questo è necessario correggere il paradigma mettendo “la persona al centro del modello di sviluppo con l’intelligenza artificiale al servizio dei lavoratori e non viceversa».

Quali sono le professioni che rischiano di essere cancellate con l’avvento dell’AI?

«Le professioni più esposte alla sostituzione sono quelle intellettuali ma automatizzabili. Tra le prime 10 professioni a rischio figurano quella del matematico, del contabile, periti, valutatori di rischio e liquidatori, bancari e i manager che si occupano di gestione e del controllo nelle imprese private e pubbliche».

Secondo il report le donne risultano più esposte rispetto agli uomini. Come mai?

«La maggiore esposizione delle donne le donne è dovuta principalmente al fatto che rappresentano il 54% dei lavoratori ad alta esposizione di sostituzione e il 57% di quelli ad alta complementarità Il livello di esposizione all’IA aumenta con il grado di istruzione, e questo potrebbe acuire il gender gap esistente. Il documento non fornisce una spiegazione dettagliata del perché le donne siano più esposte, ma suggerisce una correlazione con i livelli di istruzione e presumibilmente con le tipologie di professioni in cui le donne sono maggiormente rappresentate».

Maurizio Gardini presidente Confcooperative credit @franceschin

Rispetto agli altri Paesi com’è messa l’Italia nell’adozione dell’AI? Siamo indietro? Perché?

«L’Italia è in ritardo nell’adozione dell’IA. Solo l’8,2% delle imprese italiane ha utilizza l’IA nel 2024. Un dato è nettamente inferiore alla Germania (19,7%) e alla media UE (13,5%). Il divario è particolarmente evidente nei settori del commercio e della manifatturaSecondo il Government AI Readiness Index 2024, l’Italia si posiziona al 25° posto, dietro a 13 paesi europei. Un fattore determinante è l’investimento in ricerca e sviluppo: l’Italia investe l’1,33% del PIL, la media europea è del 2,33%, la Germania investe il 3,15%, la Francia il 2,18%. Per il biennio 2025-2026, il 19,5% delle imprese italiane prevede di investire in beni e servizi legati all’IA, con percentuali più alte nel settore informatico (55%) e più basse nella ristorazione (1,4%)».

Parliamo di un altro tema scottante di questi giorni: i dazi americani. Le cooperative sono impegnate in molteplici settori imprenditoriali dall’agroalimentare, alla pesca al credito. Tutti settori che possono essere coinvolti dalle tariffe. Cosa rischiano le nostre imprese e qual è l’impatto economico stimato sui singoli settori? Come difendersi?

«Potrebbero tradursi in una perdita di fatturato per il comparto agroalimentare di circa 1,5-2 miliardi di euro annui, considerando che gli USA rappresentano il terzo mercato di destinazione del nostro export con un valore di oltre 6 miliardi di euro. Le piccole e medie imprese agroalimentari sarebbero tra le più colpite, poiché hanno minore capacità di assorbire l’aumento dei costi o di diversificare rapidamente verso altri mercati. Si stima che circa il 30% potrebbe dover ridurre la produzione e l’occupazione, con particolare impatto sui distretti alimentari specializzati su formaggi e vini. I dazi sono sempre una sconfitta. Dazio chiama dazio. Il protezionismo è un danno per tutti».

Economia
5 Marzo 2025
Coldiretti sui dazi, Prandini: “stimato aggravio di 2 miliardi a carico dei consumatori americani”
"Cresce pericolo di italian sounding e prodotti fake negli Usa. Evitare a tutti i costi una guerra commerciale"
5 Marzo 2025
  • contraffazione
  • coldiretti
  • dazi
  • prandini
  • falso made in italy
  • dazi prodotti agricoli
Guarda ora

Per chiudere, qual è il ruolo delle cooperative nella crescita economica italiana ma anche europea? 

«Le cooperative rappresentano l’8% del Pil in Italia, danno lavoro a 1,3 milioni di persone, fatturano 160 miliardi di euro. La metà di questi numeri sono rappresentati dalle nostre 16.000 cooperative. In Europa, l’economia sociale è diventata un elemento cruciale per affrontare le sfide economiche e sociali. Con oltre 4 milioni di imprese che danno lavoro a 11,5 milioni di persone, questo settore sta mostrando come un approccio basato su cooperazione, solidarietà e innovazione possa essere un motore di crescita economica e inclusione sociale. Le cooperative ne sono parte integrante con 4,5 milioni di addetti. Aggiungo che in Italia le cooperative erogano servizi di welfare a 7 milioni di persone, oltre il 20% degli sportelli bancari, il 30% dei supermercati e producono il 25% dell’agroalimentare made in Italy. In più i nuovi filoni mutualistici sono rappresentati dalle cooperative di comunità che contrastano lo spopolamento delle aree interne o riqualificano un quartiere degradato di una città. I workers buy out, i lavoratori di un’impresa in default che la rilevano la trasformano in cooperativa e diventano imprenditori di se stessi. Le comunità energetiche per dare energia pulita e a costi contenuti a famiglie e imprese».

Quali le sfide da affrontare per garantire loro un futuro solido?

«Le cooperative nascono da una parte per rispondere ai bisogni di una comunità dall’altra alla necessità di dare reddito e occupazione. Bisogni che sono sempre rispondere a povertà e diseguaglianze. Siamo sommersi dalle povertà che non è solo quella economica, ma è anche sociale, culturale, energetica, abitativa, digitale. Tanto più le cooperative saranno capaci di dare risposte innovative ai nuovi bisogni tanto più riusciranno a declinare il ruolo che è affidato loro dall’art. 45 della Costituzione.

La vera sfida è questa, conclude Gardini: stare al passo con i tempi, dare risposte nuove a bisogni nuovi.

 

FOTO: credit @franceschin
  • dazi
  • Confcooperative
  • gardini
  • ai
  • cooperative

Ti potrebbero interessare

Report & analisi
8 Maggio 2025
La Fed lancia l’allarme stagflazione ma le prime schiarite sui dazi incoraggiano i mercati
I mercati tentano di ritrovare stabilità dopo le ultime notizie relativamente rassicuranti riguardanti l’avvio di negoziati tra USA e Cina
Guarda ora
Report & analisi
7 Maggio 2025
Mercati cauti, si guarda alla Fed
Gli ultimi dati macro hanno dipinto un’economia statunitense in ombra sullo sfondo di un panorama incerto
Guarda ora
Report & analisi
6 Maggio 2025
Giornata di trimestrali e cda (con nuovi dazi sullo sfondo e una Germania senza governo)
Trump prende di mira il settore farmaceutico: entro due settimane nuove decisioni per altre tariffe doganali
Guarda ora
Report & analisi
5 Maggio 2025
Fed, petrolio e Trump protagonisti dei mercati
Il presidente USA sembra intenzionato a imporre dazi anche sull’industria del cinema e sui film in arrivo dagli altri paesi
Guarda ora
Economia
30 Aprile 2025
Le guidance non perdonano. Dalle banche alle auto, tutti temono i dazi
Le trimestrali che stanno arrivando dimostrano che l’ottimismo resta cauto soprattutto sul futuro, ancora incerto
Guarda ora
Cmp

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

  • ECONOMIA
  • IMPRESA
  • ATTUALITA’
  • LAVORO
  • BORSA
  • FINANZA
  • POLITICA
  • CAST
  • CONTATTI
  • INFORMAZIONI
  • RADIO
TORNA ALL'INIZIO

Business24™ - testata giornalistica del Gruppo Editoriale World Vision s.r.l.
Dir. resp.le: Maria Lucia Panucci

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Privacy Policy Cookie Policy Cmp Copyright © 2024. All Rights Reserved. Business24™
registrata presso il Tribunale di Genova
iscr. n° 10/2020 del 23/06/2020
World Vision s.r.l. P.I. 02848430993
Exit mobile version
Menu
  • ECONOMIA
    • IMPRESA
    • FISCO
  • FINANZA
    • BANCHE
    • CRIPTOVALUTE
  • BORSA
  • LAVORO
  • ATTUALITA’
    • Esteri
    • TUTTO E’ BUSINESS
    • GREEN
  • POLITICA
  • INTERVISTE