Il capo della Fed tira dritto nella sua lotta contro l’inflazione e, con il suo discorso a Jackson Hole, manda ko le Borse, dall’Europa a Wall Street
Chiusura in netto calo per Piazza Affari. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 2,49% a 21.895 punti, il Ftse All Share il 2,28% a 23.973 punti. La peggior performance europea. Deboli comunque anche il CAC 40 -1,62% di Parigi e il DAX 40 -2,10% di Francoforte, così come il FTSE 100 -0,52% di Londra, l’IBEX 35 -1,53% di Madrid e l’AEX -1,74% di Amsterdam.
Il capo della Fed tira dritto nella sua lotta contro l’inflazione e manda ko le Borse, dall’Europa a Wall Street. Dopo giorni di attesa, infatti, da Jackson Hole il numero uno Jerome Powell ha chiarito che la Banca centrale Usa userà vigorosamente tutti gli strumenti a sua disposizione per frenare la corsa dei prezzi, anche se – è la sua previsione – ci saranno alcune sofferenze per economia.
Un modo chiaro per dire come la Federal Reserve ora metta in conto una possibile recessione negli Stati Uniti in seguito alla stretta monetaria.
Da qui la reazione delle Borse che, pur attendendo un messaggio aggressivo da parte della Fed, sono rimaste spiazzate dalla durezza dei toni, peggiorando sul finale di seduta.
A farne le spese, più delle altre, è la Borsa di Milano e i titoli di Stato italiani risultano tra i più colpiti con la conseguenza che lo spread col Bund si allarga fino a 233 punti base (dai 223 di ieri).
Sul Ftse Mib, perdono cosi’ terreno tutti i titoli a eccezione di Tim (+0,2%) dopo la firma per la realizzazione del cloud di Stato. Pioggia di vendite, invece, su Amplifon (-6%), Nexi (-5,4%) e Moncler (-4,9%). Deboli anche banche e assicurazioni. Sul fronte dei cambi, l’euro risale sopra la parità con il biglietto verde a 1,009 dollari (0,9934 ieri in chiusura) e vale 137,26 yen (da 135,74). Il cambio dollaro/yen e’ a 137,20.
Debole, infine, il petrolio: i future del Wti ottobre segnano -0,4% a 90,8 dollari e il Brent di pari scadenza scambia a 99,1 dollari (-0,2 per cento). Non si arresta, invece, la corsa del gas che straccia il precedente record di chiusura e sale verso la fine delle contrattazioni sui 339 euro al MWh (+2,2%).
La giornata dei mercati prosegue oltreoceano. Wall Street sprofonda in un terreno pesantemente negativo: il Dow Jones cede l’1,54% a 32.779 punti, in forte ribasso. Lo S&P 500 ha un pesante calo (-1,90%) a 4.119 punti. Il Nadasq va giù del 2,60% a 12.310 punti.