Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente della Bce, Luis De Guindos, durante un evento organizzato da Market News International «non abbiamo nessun tipo di percorso stabilito a tavolino sui tassi». Un approccio dettato dalla generale incertezza che continua a regnare sul settore.
«Il mio parere personale è che la direzione sia questa. Il punto è quanto intenso sarà questo percorso. Se mi chiedete quanti tagli faremo prima della fine dell’anno, l’unica cosa che posso dirvi è che non lo so. C’è un alto livello di incertezza».
«Il processo disinflazionistico – ha aggiunto – in Europa è stato piuttosto intenso. Ricordiamoci soltanto che nell’ottobre del 2022 l’inflazione era 10,6% e ora è al 2,6%».
Il rappresentante della banca centrale ha voluto sottolineare «Posso capire la sorpresa di avere al tempo stesso un taglio dei tassi e una revisione al rialzo dell’inflazione attesa. Ma sapevamo perfettamente a inizio anno che tra aprile-maggio e fine anno l’evoluzione dell’inflazione sarebbe stata complicata, accidentata con alti e bassi. Quindi non è stata una sorpresa per noi e si è confermata la fiducia che l’inflazione convergerà nel 2025 a un livello coerente con l’obiettivo di stabilità dei prezzi».
Ha quindi concluso «La nostra previsione è che le buste paga inizieranno a moderarsi nel prossimo anno. E stiamo riponendo tanta attenzione all’evoluzione della produttività in Europa. Il livello di incertezza è elevato. Questo è il motivo per cui dobbiamo stare molto cauti e muoverci molto lentamente in base ai dati»