Come la Lagarde anche il vice presidente della Bce, Luis de Guindos, conferma che la Banca centrale europea si sta dirigendo verso un taglio dei tassi se i dati macro-economici lo permetteranno. «Se la nostra valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria dovesse aumentare ulteriormente la nostra fiducia che l’inflazione stia convergendo verso il nostro obiettivo in modo duraturo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di politica monetaria restrittiva», ha spiegato presentando il rapporto annuale 2023 di fronte alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.
«In ogni caso – ha aggiunto – continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per valutare vertice dopo vertice il livello e la durata appropriati della restrizione’. ‘Non ci stiamo impegnando preventivamente su un particolare percorso dei tassi».
La Lagarde ha invece sottolineato che nel 2023 si è proseguiti nella normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema affinché restasse coerente con l’intonazione complessiva della politica monetaria. «La riduzione di oltre 1.000 miliardi di euro registrata in bilancio nel 2023 – ha aggiunto – è stata determinata in gran parte dalle scadenze e dai rimborsi anticipati nell’ambito delle nostre operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine. Nel corso dell’anno abbiamo inoltre interrotto i reinvestimenti dei titoli giunti a scadenza nell’ambito del nostro programma di acquisto di attivita’. Inoltre, a dicembre abbiamo annunciato la graduale cessazione dei reinvestimenti in seno al programma di acquisto per l’emergenza pandemica».
Le loro parole arrivano qualche giorno dopo l’ultima riunione della banca centrale europea in cui sono stati confermati i tassi al 4,50% per la quinta volta consecutiva.